– di Giacomo Daneluzzo.
ph. Simone Cecchetti –
Il cantautore romano Lucio Leoni, classe 1981, è giunto al terzo disco di inediti a suo nome, ovvero la prima parte di un doppio album dal titolo Dove sei pt.1, uscito per Lapidarie Incisioni e Black Candy.
Otto tracce distribuite in poco più di mezz’ora; tanto basta a Lucio Leoni per spaziare da una sonorità all’altra, da una tematica all’altra, mostrando in modo evidente e diretto una delle sue principali qualità artistiche: una spinta propulsiva apparentemente inestinguibile, che lo spinge a una ricerca costante di rinnovamento, di tentativi di non ripetersi, fosse anche solo da una traccia all’altra all’interno dello stesso disco. Ciò che lega quest’appassionata ricerca è il suo sguardo sul mondo e sulla vita, uno sguardo ironico ma mai cinico, sognante ma pieno d’attenzione ai dettagli più concreti; uno sguardo che gli permette di parlare delle riviste in sala d’attesa in uno studio medico con dolci melodie acustiche e, solo qualche traccia più avanti, di analisi socio-economiche dagli anni ‘90 a oggi su un rap metal dal sound aggressivo e dirompente.
I musicisti che hanno lavorato a questo disco, tecnicamente impeccabile, sono molti, oltre alle tre riuscitissime collaborazioni: c’è molta sperimentazione musicale e un notevole lavoro di fino sul suono e si sente. La voce chiara e profonda di Lucio Leoni scandisce pensieri, riflessioni, provocazioni, sempre portate avanti in modo lucido e incisivo, diretto e mai arrogante.
Le parole e il mosaico di suoni che compongono ogni traccia riescono ad accompagnare efficacemente l’ascoltatore attraverso un immaginario poetico colorato e ricco di spunti di riflessione, senza mai abbandonare la poesia.
Credo che definire Lucio Leoni e il suo lavoro all’interno di un genere non solo sia molto difficile, ma anche inutile e limitante. Quel che è certo è che all’interno di Dove sei pt.1 ogni dettaglio sonoro e lirico sembra essere esattamente al suo posto, dando vita a un disco estremamente controcorrente rispetto allo scenario musicale attuale. C’è la canzone d’autore nella sua accezione più nobile, c’è il rock, c’è il rap, c’è la musica elettronica e ci sono frammenti di jazz, ma c’è anche molto teatro – non a caso una delle collaborazioni consiste nel monologo musicato Mi dai dei soldi, realizzato in collaborazione con l’attore e drammaturgo Andrea Cosentino.
Lucio Leoni si conferma essere un artista a 360 gradi, con molto da dire, e Dove sei pt.1 (qui per ascoltare il disco su Spotify) è un manifesto poetico riuscito, efficace e interessante, che lascia ben sperare sulla seconda parte, in uscita probabilmente il prossimo autunno.