Nel sottobosco è vissuto con un primo disco dal titolo “Mondo perdona”. Noi l’avevamo incrociato di passaggio come si vede passare con distrazione qualcosa. Poi quel qualcosa ritorna… come nella ritualità psichedelica di questo brano… “Gli stessi giorni”, un monito, una gabbia… e poi il cambiamento. Lo ritroviamo Luca Amoroso, ispirato, energico, ricco di sacralità. Un primo brano prima di quello che sarà un nuovo disco dalle premesse ottime direi…
La psichedelia secondo Luca Amoroso. Da dove nasce e che forma deve avere per te?
La mia psichedelia nasce da piccolo ascoltando “Sgt Pepper” dei Beatles, “Demon Days” dei Gorillaz e i primi due album dei Pink Floyd. Per me la psichedelia ha un ruolo catartico nella vita in quanto rappresenta tutto ciò che la normale percezione umana non riesce a captare. Una volta squarciato questo velo si vede la realtà diversa per pochi momenti ed è una dimensione confortante e rassicurante. Cerco sempre di evocarla tramite la musica. Sarà molto predominante nel disco in uscita in quanto si parla di spiritualità.
Una cura importante nel suono: perché invece non troviamo cura nelle immagini come nella copertina del disco?
Credo che le immagini discografiche debbano esprimere l’impotenza umana e l’audacia senza troppi fronzoli: devono essere immagini dirette ed evocative. Solo così si può dare un senso di grandezza al gesto comunicativo e alla musica che le rispecchia. La musica è vera così come devono esserlo le immagini.
Una sorta di “Memento”, i giorni tutti uguali come bandiera motivazionale al cambiamento. Nella società di oggi tutto questo cosa significa?
Significa che siamo spaventati. Uscire dal proprio orto fa sempre paura e non si capisce mai il perché di doverlo fare. Solo giunti ad una situazione di alienazione si capisce il perché: uscire dalla propria comfort zone apre le diverse porte che la vita ci offre, non possiamo permetterci di marcire sempre in una stanza. È inquietante.
Il disco che arriverà? Qualche indiscrezione?
Sarà un disco rivoluzionario che deriva dalla mia profonda lettura della Bibbia, nella quale ho trovato una catena di passioni positive e negative incredibile. Da questo Pathos si muove l’album. Infatti è strutturato come se fosse una Bibbia. C’è dentro il pentimento e la rinascita. Ma anche la fine. Si parla di temi molto attuali.