– di Giacomo Daneluzzo –
Tecnico, elegante e smaccatamente pop. Così definirei l’album strumentale Present Past del pianista e compositore di origine salentina Lorenzo Carulli, che qui esordisce come pianista solista. Proveniente dal mondo della musica “accademica” (è infatti diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e ha frequentato l’Accademia Teatro alla Scala di Milano), nel suo album di otto tracce sintetizza elementi di innovazione e originalità, capaci di creare in ogni traccia una storia diversa, un’atmosfera a sé stante, coniugando il suo acume compositivo e intepretativo con un gusto che ha senz’altro dell’universale, che arriva in modo immediato ed efficace all’ascoltatore.
La musica classica, la musica classica…! Chi l’ascolta la considera l’unico genere che valga la pena di ascoltare, chi non l’ascolta la ritiene elitaria e troppo “alta” per essere compresa da chi non l’ha già studiata. Si tratta in entrambi i casi di una mentalità da sradicare: il “classico” non è il “vecchio”, anzi, è forse il genere più di tutti senza età; un album di musica classica, oggi, può essere “pop”. E a riprova di questo Present Past è un esempio perfetto, un ibrido tra erudito e popolare che porta il pianoforte solista in una dimensione nuova, che parla al cuore, ai sentimenti, senza però dimenticare la tecnica, la pulizia del suono, l’ordine di ogni nota. La struttura delle canzoni, semplice e raffinata al contempo, è estremamente pop, le melodie di Carulli che vi sono tessute sopra risultano però vive, istantanee, dirette a un preciso effetto sonoro ed emotivo nei confronti dell’ascoltatore.
Ogni traccia di Present Past racconta una storia diversa. Non ci sono le parole, ma la musica basta e avanza e l’ascoltatore non può fare a meno di fantasticare e “sentire” ciò che ogni traccia, ogni nota, ha da raccontare. Ogni strumentale alterna dolcezza e forza, sensibilità ed energia, malinconia ed euforia, silenzio e musica, dando un nuovo e vero significato allo strumento scelto, il piano-forte, lo strumento per eccellenza, che da solo può comunicare l’emotività trasmessa da un’orchestra intera. L’esecuzione dell’album al pianoforte, caricata sul suo canale YouTube ufficiale di Lorenzo Carulli, è però un assaggio di quello che, probabilmente, è l’ideale concretizzazione delle canzoni raccolte da Present Past: la dimensione live.
Un album come Present Past va sì ascoltato e riascoltato, per essere investiti dall’intelligenza creativa di Carulli-autore, ma un artista con la forza espressiva di Carulli-interprete è il tipo di artista che andrebbe proprio sentito dal vivo, con un pianoforte che suona, facendo vibrare l’aria attorno a sé e facendo arrivare tutto ciò che può arrivare da queste composizioni: in definitiva, Present Past è un album classico e contemporaneo, strumentale (solista, per di più!) e dal gusto decisamente pop, un album pieno di grazia e di magia, nato dalla penna e dalle dita dell’artista notevole che è Carulli, capace di dimostrare che la musica classica è il contrario dell’elitario.