Ascoltando questo nuovo singolo di Francesco Petacco in arte LIMBRUNIRE si tocca con una mano una dimensione personalissima di solitudine, anche complice il bellissimo video di Francesco Quadrelli che sceglie una dimensione un poco retrò a cavallo di quel mood provinciale anni ’90. Un brano “digitale” che sottende la quotidianità che procede lentamente dentro la consapevolezza di ognuno di noi. Il tutto dentro scelte melodiche davvero efficaci che sottolineano con forza la capacità del cantautore ligure. Ed è qualcosa che sottolineiamo volentieri vista la perpetua omologazione che spesso la fa da padrone anche dentro le soluzioni più frequente di questa scena digitale indie-pop.
Nuovo singolo e soprattutto nuovo video per la regia di Francesco Quadrelli. Solitudine personale o semplice cronaca della solitudine sociale?
Entrambe ma differenti nell’accezione. La prima più riconducibile a un’esigenza dalla quale trarre benefici la seconda vista invece con occhi compassionevoli evidenziata dalla chiara distanza che intercorre tra l’uomo odierno e chi gli sta accanto.
Come nasce il video?
Nasce da un’idea di Francesco Quadrelli con il quale c’è stata subito intesa pur non avevo mai collaborato prima. Ho dato a lui carta bianca suggerendo solamente la protagonista, Beatrice Angelini ed i frame animati in apertura e chiusura ad opera di Heroesforbreakfast. È stato alquanto interessante stare per una volta dietro le quinte e carpirne i flussi creativi, Francesco è un jazzista, predilige l’improvvisazione partendo da un tema. Beatrice poi ha fatto il resto oltrepassando le proprie idiosincrasie mettendosi davanti all’obiettivo, lei abituata a starci dietro ha tirato fuori dal cilindro un’interpretazione molto personale.
E in particolare questo nuovo singolo che direzione apre per la produzione de Limbrunire?
Ma in realtà Salsedine è stato un canto del cigno, sono molto curioso d’indole, ho la fissa di scoprire nuove sonorità e tematiche per ricercare ed avere nuovi stimoli, per non esser mai completamente uguale al precedente.
Difatti la nuova produzione sarà abbastanza distante da Salsedine, pur rimanendo di matrice prettamente elettronica.
Uno sguardo alla scena indie italiana di oggi. Uno sguardo a Sanremo… ma anche alla controcultura… se esiste ancora…
Non so se esista ancora, a me piace trasmettere un messaggio che sia quantomeno costruttivo per chi ascolta, che possa catturare e scaturire una riflessione. Considero la Musica ancora oggi un potente mezzo di comunicazione, per me è un privilegio esserne servo e veicolo, provo tenerezza invece verso chi la sminuisce e un po’ò di rabbia verso chi la reputa un piano C avendo magari la possibilità di essere sul Palco Main. Se consideriamo controcultura l’aspetto snob di alcuni ideali allora io mi dissocio completamente dal rappresentarne.
Un lavoro a seguire? Un disco o pensi che i dischi abbiano perduto la loro importanza?
I dischi rimangono tali, dipende da quanto si è disposti ad accettare una realtà dove la soglia di attenzione si è abbassata considerevolmente e dove la fruibilità è sempre più liquida. In secondo aspetto il disco ha costi differenti, tempi dilatati e dinamiche contorte che possono influire negativamente sulla riuscita finale. Se fosse per ne farei uno all’anno solo per il piacere immenso di essere ancora testimone del percorso di crescita di un’opera d’arte che va dal concepimento alla pubblicazione ed infine alla promozione.
Da ultimo m’incuriosisce molto la dimensione Ep e chissà che il 2020 non sia l’anno buono.
A marzo di certo vi svelerò un segreto!