LEVANTE, NON È COME SEMBRA
sabato 9 settembre 2017@Viteculture Festival || Ex Dogana – Roma
Capisco che il titolo potrebbe sembrare filosofico e me ne scuso. Non voglio volare così in alto, anzi voglio rimanere ben piantato a terra, fermo in quell’angolo a fianco del palco del Viteculture Festival all’Ex Dogana di Roma.
Da lì voglio raccontarvi perché Levante non è come sembra, secondo me.
Il successo di pubblico ottenuto ultimamente dalla cantautrice, che dal brano Alfonso del 2013 è cresciuto esponenzialmente, è anche frutto di collaborazioni ed esposizioni mediatiche efficaci – da ricordare la partecipazione al singolo Assenzio di J-Ax e Fedez insieme a Stash dei The Kolors – per di più diventando giudice della prossima edizione di X Factor, Claudia avrà sicuramente una visibilità maggiore; si aggiunga a tutto questo il costante passaggio in radio del brano Pezzo di me in collaborazione con Max Gazzé, il quadro potrebbe apparire completo, scontato.
Ma come ho detto, non è come sembra, secondo me.
Levante, come si può intuire, è un’artista giovane – da buon gentiluomo non sarò io a svelare l’età – energica, un’artista che sul palco ci sa stare ma soprattutto ci vuole stare, lo dimostra entrando di gran corsa saltellando fra i musicisti che la accompagnano in questo Estate Nel Caos – Tour, come a dire “iniziamo la festa”. Perché fondamentalmente il concerto è una festa. Una festa anche di colori, grazie alle proiezioni video sugli schermi posti sul palco alle spalle degli artisti, una grafica semplice ma di gusto, in perfetto stile stupefacente.
L’energia sprigionata non è soltanto emotiva, ma fisica. Claudia si dimena, balla, salta, governa agevolmente tutto il palco con la sua fisicità, concedendosi allo sguardo di tutto il pubblico e coinvolgendolo attivamente nelle sue esibizioni. Un commento che ho percepito, catturato che qui vi riporto e che mi ha fatto sorridere “…ma come fa a saltare e ballare così senza inciampare sul filo del microfono?!”. Infatti Claudia dimostra una padronanza e una presenza scenica singolare e piacevolmente sorprendente per un’artista emergente che sta consolidando il suo lavoro e il suo successo nel tempo. Non te lo aspetti.
Lo ripeto: non è come sembra, secondo me.
La dimostrazione tangibile che dietro al “progetto” Levante esiste un’artista che conosce il palco e la musica, è l’interpretazione totalmente acustica del brano Abbi cura di te.
Immaginate la scena: Claudia si libera del microfono, alle sue spalle la chitarra acustica, e lei a voce libera intona la prima strofa; a seguire, come se fosse tutto già scritto, il coro del pubblico ad accompagnarla per tutta l’esibizione. Un momento molto intenso, emozionante. Emozioni che non nascono alla fine di un lungo monologo sul senso della vita, uno di quelli che spesso alcuni artisti snocciolano per creare delle pause fra un brano e l’altro e per strappare qualche facile applauso. Tutto lecito, per carità, però Levante non si concede pause e soprattutto non si dilunga in chiacchiere, preferisce “far parlare la sua musica” come lei stessa ammette.
Strana tutta questa disponibilità emotiva da parte di una musicista che su YouTube con l’ultimo singolo conta circa 5 milioni di visualizzazioni. Successo radiofonico, il singolo che spopola, orecchiabile, un ritornello che cattura e gioca sull’ambiguità nascosta – non troppo – “pezzo di me…”, volto televisivo che funziona. Sembra tutto studiato da tempo, il solito prodotto commerciale, come tanti che girano, usciti dalle note fabbriche di musica…
Ma dopo il concerto – un’ora e mezza – deve essere chiaro un punto: Levante non è come sembra, secondo me.
Piccola nota a margine: ho riscoperto gli Stag.
Sono una band romana che nasce dal progetto musicale solista di Marco Guazzone, che si è esibito anche a Sanremo Giovani. Album d’esordio del gruppo datato 2012, si esibiscono in apertura con una formazione semi-acustica (chitarra, tromba, piano, cajon), a metà strada fra California dei Phantom Planet e i migliori Coldplay, un suono che non sentivo da un po’ ma che in questa formula ho piacevolmente riascoltato.
Da seguire.