– di Naomi Roccamo –
Al live di Nayt a Villa Ada mi sentivo una sedicenne ben inserita nell’ambiente, anche se i sedicenni non sono saliti sulle sedie a esultare e cantare ma, inaspettatamente, son rimasti seduti e composti a rispettare il metro di distanza fra una fila e l’altra.
Non ho il tempo di attenzionare, giorni prima, chi avrebbe aperto il concerto, ma una volta “seduta” mi rendo conto che si tratta proprio di ESSEHO, cantautore romano classe ’97 che alle spalle ha già un bel po’ di robetta.
Aspartame, pubblicato l’11 giugno 2021 per Bomba Dischi, è il suo primo album e va dritto dritto nella mia personalissima lista di album ascoltati live prima che in streaming. Allora a un certo punto capisco che si tratta dello stesso artista che avrei dovuto intervistare qualche giorno dopo e lo taggo su Instagram: “bella Mattè, ci sentiamo lunedì per l’intervista!”
Finalmente questa conoscenza si compie al telefono, mentre entrambi stiamo “sbracati sul letto col ventilatore” a fine giugno.
Intanto dimmi sei ti sei ripreso dalla serata a Villa Ada. Com’è stato salire su quel palco? E cosa hai fatto una volta sceso giù? Noi ci viviamo sempre l’altro lato del palco, ma starci sopra deve essere tutt’altro
Andata bene, è stato bello. Essendo Roma la città mia noto la differenza dalle altre città, soprattutto ora che sto iniziando a girarne. Avrei potuto fare la verticale e la gente si sarebbe fomentata lo stesso, credo , ride ndr.
Ti ho visto dialogare molto col pubblico infatti, come se parlassi a un gruppo di amici
Sì! Quando sono andato a parlare con mamma, a fine esibizione, mi hanno circondato una serie di ragazzini ed è stato d’impatto. Alcuni stavano lì perché mi conoscevano, altri no e mi hanno scoperto grazie a Nayt, però mi son sembrati tutti quanti contenti. Poi io a Roma ho suonato spesso a Largo Venue, a Pierrot Le Fou, a Villa Ada son tornato per la terza volta, dopo Roma brucia, ma anche al live di Myss Keta.
Al tuo live dei ragazzini dietro di me credevano che fossi Ugo Borghetti della Love Gang per una certa somiglianza fisica. Ho dovuto correggerli. Credo però che la scena musicale romana che va dalla 126, Carl Brave e Franchino a Calcutta e Gazzelle sia e sia stata importante più o meno per chiunque sia passato da queste parti, che sia per viverci o per starci in vacanza. Quanto conta ancora per la tua formazione e il tuo stile la musica de Roma?
Da un certo punto di vista è importante, questo indubbiamente. Se stai a Roma e frequenti un certo tipo di amicizie, certi fenomeni li hai visti nascere. I miei amici bazzicavano il liceo Virgilio e da quella scuola lì è uscita pure la Dark Polo Gang, per dirti. Quando poi sono esplosi per me era scontato! Io mi ricordo Ketama coi capelli corti, per dirti. Le mie influenze e la mia formazione derivano da altro, però oh, Polaroid per me è uno dei dischi più belli sicuramente degli ultimi 5 anni. Ha creato un genere, è un riassunto perfetto di una serie di cose. Oltre lo strillare con gli amici in macchina credo ci sia un’intuizione più profonda.
E quali sono le tue influenze?
Ascolto tutto, ma per me in base al periodo cambia molto il mood musicale. Attualmente sono usciti solo 9 miei pezzi, non è venuta fuori tutta la mia creatività o la mia atmosfera creativa, ma tutto quello che potevo racchiudere in un album in maniera coerente. Si chiama Aspartame per un motivo e credo si capisca il perchè. Nel primo brano il dente è sano, alla fine è cariato dallo zucchero. Per cui le influenze sono tante, ma non tutte, giustamente, vengono fuori. Alcune sono sicuramente evidenti, c’è molto folk, soprattutto la parte americana, Bon Iver, Neil Young, Novo Amor. Quando ho iniziato a scrivere avevo 17 anni e se vado a riprendere quei pezzi ci ritrovo molto cantautorato italiano. Adesso ci sto pure ritornando, sto sulla Tenco vibe. Oltre al fatto che Tenco è un tristone, se si va a guardare la struttura della sua musica, ad esempio, si intravede il racconto di una scena che all’inizio è di un certo tipo fino, ma alla fine è completamente stravolta. O c’è una morale pseudopolitica oppure piagni. Poi vabbè sicuramente ascolto anche molto rap, unito a tutti gli altri generi di cui ti parlavo, c’è sempre stata una certa versatilità. Nel mio gruppo ascoltavamo dai Genesis ai Cor Veleno. All’inizio ad avermi dato tanto quando ho iniziato a scrivere son stati artisti come Gemello, Coez, *li chiama tutti col loro nome proprio, come a rafforzare un certo senso di fratellanza*, Claver Gold, grazie al quale ho letto un sacco di poesie. Poi Caneda ed Herman Esse, personalità per me geniali.
Nel videoclip di “Costellazioni” così come in quello di “Bambi” si fa sport, in “Michelle” si balla. C’è una certa dinamicità, insomma. Casuale questa scelta?
Le idee alla base sono mie. “Bambi” sembra quasi un TikTok, o un Instagram story, lo volevo atipico. Può non piacere, ma ruota tutto attorno all’installazione, a led wall e still life. Con “Costellazioni” è stato più complesso, essendo in zona rossa, poi ai tempi lo Stato non mi riconosceva nemmeno con un lavoratore, né me né chi mi aiutava, però l’abbiamo fatto lo stesso e abbiamo realizzato questa idea dell’ inserire i paracadutisti. Con “Michelle” invece volevamo rendere una certa quotidianità ma farlo tramite due ballerini, e penso loro siano stati bravissimi.
Tu hai 24 anni, sei un polistrumentista, hai prodotto brani per Ariete e ti sei fatto produrre da Niccolò Contessa, che per ora è una sorta di ricercato, un miraggio. Direi che avendo ricoperto un po’ tutti i ruoli puoi raccontarmi un bel po’ di cose
Contessa è una personalità geniale, ha tanta sensibilità e tanta intelligenza. Se parli con lui non verrà mai fuori nulla di banale e c’ho dei ricordi bellissimi anche grazie al lockdown. Ho in mente i nostri pranzi d’asporto al parco nei packaging di plastica a chiacchierare non solo di musica, ma anche di tanta altra roba. Non me l’aspettavo, quello che ci ha legato è stato il fatto che le mie influenze fossero altre, I Cani non erano inclusi, ma è stato questo il punto forte. Poi l’ho conosciuto e ho volato. Mi piace stare in entrambe le postazioni, altrimenti mi stufo. Con Arianna (Ariete) per “Pillole” abbiamo fatto tutto a distanza dalle nostre camerette, le mandavo delle variazioni e lei mi diceva cosa le piaceva. Lei poi è proprio una cucciola.
Come ti è venuta in mente la scena del lavarsi i capelli con la Coca-Cola presente in “Bollicine”?!
Tutto è nato perché una volta stavo tornando da lavoro, facevo l’odontotecnico, e ho visto questi turisti che si stavano lavando i capelli con la Coca-Cola e quella scena mi ha tormentato per anni. Non sapevo come inserirla in una canzone. Una mattina poi ho preso la chitarra ed nato il ritornello di “Bollicine”.
Ma il tuo nome d’arte a cosa lo dobbiamo?
Io provo sempre a sviare a riguardo, ride ndr. In primis cercavo un nome non di persona, non identificativo. Come vedi su Instagram e per gli amici io sono Matteino, è quella la mia essenza. Quindi pensavo più a un progetto musicale.
Ah, stile Le Luci Della Centrale Elettrica!
Eh esatto! Devo dire che molto viene dal mondo del gaming; da lì ho preso le iniziali di un mio soprannome.
I videogiochi sono sempre in mezzo, è incredibile. Salvano un po’ la vita, no?
Sicuramente a 14-15 anni me l’hanno salvata. Adesso io passerei le mie giornate interamente in studio, ma ho avuto dei piccoli problemi che non sempre me lo hanno permesso. Una volta mi salvavo la vita coi documentari, ma poi hanno iniziato a fare l’effetto inverso, soprattutto quelli che parlano di specie animali che non esistono più o dell’universo che va in declino. A volte meglio i Griffin.
Il tour è già iniziato, ma come pensi te lo vivrai?
Non ho assolutamente un buon rapporto coi viaggi, io sto bene a Garbatella, il Gazometro è il mio Colosseo di ferro. Però poi penso a suonare quindi automaticamente so che tutto andrà bene.
I CONCERTI
(calendario in aggiornamento)
24 giugno ROMA – Spaghettiland Festival @Villa Ada
25 giugno PADOVA – Anfiteatro del Venda
03 luglio MANTOVA – Arena Bike-In @Campo Canoa
09 luglio BERGAMO – Summer Revolution @Piazza degli Alpini
13 luglio TORINO – Off Topic / Cantautori in Canottiera
14 luglio MILANO – Wired Next Festival (diretta streaming) – NUOVA DATA
16 luglio CESENA – Acieloaperto @Rocca Malatestiana
17 luglio BITONTO (BA) – Luce Festival
22 luglio SENIGALLIA (AN) – Deejay Xmasters
07 agosto FOLIGNANO (AP) – 17 Festival – NUOVA DATA
27 agosto ROMANO D’EZZELINO (VI) – Ama Festival
08 settembre NAPOLI – Suona Bike in @Ex Base Nato – NUOVA DATA