– di Martina Rossato –
Spesso la musica è un’ancora di salvezza quando si attraversano momenti di difficoltà, in cui ci sentiamo mentalmente o fisicamente deboli. “Malato” è il primo disco solista di Lorenzo Lemme, in arte Lepre. Il disco è uscito il 13 maggio – per tichetta-gelato label e Trovarobato, l’etichetta fondata dai Mariposa, e in distribuzione The Orchard – ma il suono di Lepre non giunge nuovo alle orecchie del pubblico.
L’artista infatti ha infatti fondato insieme a Jacopo Dell’Abate il progetto LeSigarette, nel 2015, con il quale ha successivamente cominciato a collaborare anche Daniele Borsato, tutt’ora chitarrista a fianco di Lepre. Dal 2016 Lorenzo suona la sua batteria anche per Lucio Leoni.
A Lepre piace inventare e reinventare, è sempre impaziente di provare nuove esperienze. Polistrumentista, oltre ad usare la voce come strumento, suona la batterista (anche in “Malato”), fa il rumorista e come percussionista ha sperimentato con vari strumenti, dal surdo al bombo.
Con Daniele Borsato continua a collaborare anche nel suo primo disco, che si presenta come un condensato delle molte idee che Lepre ha per la testa. In “Malato” parte dal fascino per l’idea di malattia per raccontare le sue esperienze e sofferenze.
«Da fuori ti sembravo malato, da dentro aveva un altro significato
Volevo diventare qualcosa che mi poteva piacere
Non sarà mai tardi, non è troppo tardi, non sarà mai tardi»
Alla malattia spesso si associa direttamente l’idea di morte. Per Lepre non è necessariamente così. O meglio: la malattia può portare alla morte – anche solo di una parte di sé – ma deve essere letta come un nuovo inizio. “Malato”, la titletrack, non è un brano triste, infatti. Nemmeno da un punto di vista musicale c’è tristezza bensì dolore e sono due cose ben diverse.
Dove c’è dolore c’è una spinta per andare avanti, un nuovo coraggio che serve a spingerci fuori dalla condizione di isolamento e solitudine a cui la malattia spesso costringe.
In fin dei conti, per Lepre, isolamento e solitudine sono i presupposti della creazione artistica.
In “Malato”, Lorenzo si mostra di più per quello che è. Il disco solista lo rende meno timido, ma pur sempre alla ricerca di una via di fuga, magari tramite la fantasia. Nell’album ci sono frammenti di quotidianità (vedi “Ambulanza” o “Bolletta”), con le relative problematiche. Lepre però si sente guarito, anche grazie all’amore in senso lato.
La sua musica non può che essere fuori dai canoni del mainstream: parti pop si alternano a momenti più sperimentali, rendendo il lavoro completo. Per questo, “Malato” non potrebbe essere diverso da come è.
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