Grandi testate nazionali lo hanno presentato. Si chiama LEDI ed il suo esordio si fa sentire in rete con il video “Penelope”. Elettronica come da copione ultimamente, ma non quell’elettronica invadente e protagonista. Anzi, talvolta anche sussurrata che fa da corredo e da sostegno invisibile. Invisibile come tutte le cose pregiate. LEDI poi ci mette del vero, nei testi intensi, poesie e sincere raffigurazioni di se e della sua vita. E ci mette dei suoni veri, di basso, di chitarra, di violoncello. Si intitola “Cose da difendere” e non potevamo che sottolinearlo anche su ExitWell.
Ciao Ledi. Chi è “Penelope”?
“Penelope” è chiunque aspetta, chiunque impara a dormire nel mezzo, chiunque invecchia subendo un destino che non le appartiene. Tuttavia non vi è un giudizio nei suoi confronti, perché il giudizio stanca e soprattutto non rende giustizia, anzi appesantisce maggiormente ciò che è già di per se pesante o eleva ciò che già brilla da sé.
Invece Telemaco?
Telemaco è un giovane principe che tiene in piedi una casa, perché è giusto farlo. Uno che ha bevuto troppo presto il veleno delle cose.
Invece Ledi a chi somiglia di più? Di tutti questi colori e di questi scenari, Ledi dove si può rintracciare?
In tutti c’è una parte di Ledi. Telemaco lo sono stato, e solamente oggi mi rendo conto di quanto sia stato lungo il viaggio di Telemaco.
Genova o Durazzo? Italia o Albania? Questo disco dove vive e da dove viene?
Questo disco è (ridendo) un po’ “epico” perché trasversalmente – ma nemmeno troppo – vi è la piccola epica della mia famiglia che si nutre molto della storia degli ultimi ottant’anni d’Europa. Vive a Genova, ma anche a Durazzo e pure nel mare della Grecia. E poi a Berlino, dove vado spesso ed ho lasciato un pezzo di cuore.
Il video di “Penelope” è stato girato a Berlino vero? Come mai?
Perché mia sorella, non per nepotismo ma fotografa superiore, vive e lavora lì. Viola è un pezzo enorme del mio cuore e appena ho un buco la vado a trovare. Berlino è di tutti ma di nessuno, è un luogo dove puoi perderti e dove puoi esprimerti con una libertà speciale, è casa di Viola. A Berlino vive l’idea di “Penelope”.
È in questo disco la prima canzone che hai scritto nella tua vita?
No, la prima canzone è nata tanti anni fa e ancora la ricordo, parlava di un vecchio cantautore genovese che fumava sigarette senza filtro, e beveva un po’.
Angelo Rattenni