– di Giuditta Granatelli –
Leandro è un musicista e autore torinese classe 1994, che ha esordito nel 2018 con il singolo “Tempo da Omicidi” e nel 2019 con il suo primo disco “Fossimo Già Grandi”, una raccolta di inediti che molto comunica della sua intensità espressiva. Dopo “Attenti al lupo” (2020), cover del celebre brano di Lucio Dalla, si apre e si conclude nel 2021 un trittico di canzoni: “Galassia”, “Grattacielo” e “Taglio degli occhi”. Artista di talento, autentico e appassionato, gli ho fatto qualche domanda su Skype per approfondire ciò che fa.
In entrambi i nuovi singoli sono presenti sia un suono che un’atmosfera rilassati, scelta interessante se messa a confronto con i temi che invece sono abbastanza cupi per certi versi, soprattutto per quanto riguarda “Taglio degli Occhi”.
Sono due pezzi molto diversi: Grattacielo è molto personale, lo sento mio. Riguarda il percepirsi in difetto rispetto agli altri, a chi ha avuto un processo di crescita diverso e raggiunto obiettivi più alti. Non si tratta tanto di essere in competizione con loro, quanto piuttosto di sentirsi non ancora grandi in questa società; lo si vuole conquistare, questo grattacielo, anche se alla fine ci piace comunque la realtà che ci stiamo costruendo. Taglio degli occhi invece è più incentrato sul periodo che abbiamo passato l’anno scorso, ci ho inserito immagini che abbiamo visto tutti. Quindi sì, sicuramente è molto cupa, e l’arrangiamento voleva rendere l’idea di questa sensazione di rimanere a metà, in un limbo, anche per quanto riguarda i rapporti con le altre persone, sensazione che sto vivendo io ma che stiamo vivendo un po’ tutti. Quest’anno ci stiamo ricascando a quanto pare, c’è la forte speranza che tutto vada meglio presto per quanto riguarda la musica, almeno per noi che ci lavoriamo. Per concludere ti direi che le note rilassate sono una sorta di tappeto per dare spazio alle parole che in questi pezzi fanno da padrone.
Questi pezzi li hai fatti uscire insieme per chiudere un cerchio iniziato con “Galassia”. Ci parli meglio di cosa significa per te?
Ho scritto queste due canzoni nello stesso momento e le ho registrate subito dopo. Inizialmente volevamo fare uscire un EP, abbiamo aspettato che la situazione live si riprendesse ma così non è stato, almeno per il mio progetto e nel frattempo sono maturate nuove idee, come quella di far uscire un disco l’anno prossimo. Si può dire che questi tre pezzi racchiudano di più quello che ho provato in quel momento e il cerchio è una giusta metafora. “Galassia” è un testo universale, per esempio, sul trovare la persona giusta che ci capisca fino in fondo, sull’attesa di questo momento. “Taglio degli occhi” invece mette tutto più sullo stesso piano. Mi piaceva l’idea del doppio singolo, quindi non solo di rilasciare un’ultima canzone ma di dare qualcosa in più a chi ascolta musica sulle piattaforme. Forse è il fatto di essere piccolo a darmi la possibilità di sperimentare una cosa come questa, così chi ha apprezzato il primo singolo può andare a sentirsene anche un secondo.
Per me è stato così, per quello che vale. Rimanendo sulle tue sensazioni, come definiresti il tuo processo creativo?
Di solito scrivo di getto e raramente combino musica e testo durante la creazione. Poi con me ho anche una squadra che quando arrivo con idea, chitarra e voce mi aiuta a ridefinire tutto. Però in generale è più un flusso, solitamente le mie canzoni le scrivo in pochi minuti e le lascio decantare, per così dire, per vedere se mi piace ancora e se è ancora valida a livello di contenuti. Mi capita anche di cestinare pezzi che sul momento mi sembravano la canzone della vita e poi, invece…
Certo, credo sia un po’ un classico quando si scrive. Parlando delle tue ispirazioni, invece, nel 2020 esce una tua cover di “Attenti al lupo” di Lucio Dalla. Questa figura che impatto ha avuto sul tuo percorso artistico e personale?
Sono sincero, a livello di ascolti dei mostri sacri sono un po’ pigro, ma alcune canzoni di Dalla come questa o Piazza Grande trasmettono un’energia e una potenza comunicativa che sono davvero ineguagliabili. All’inizio ero insicuro sul fare una cover, non volevo venisse fuori una cosa spocchiosa né imbarazzante. Poi però in realtà è uscita molto nostra come canzone, anche perché l’abbiamo iniziata a registrare in casa con i mezzi che avevamo e l’abbiamo migliorata in studio solo quando abbiamo potuto tornarci dopo il lockdown. È stato un modo di dare qualche contenuto nuovo al pubblico quando non c’era la possibilità di uscire.
Cambiando argomento, fare musica cosa rappresenta per te? È qualcosa di terapeutico?
Assolutamente no! In realtà con la musica ho un rapporto di amore e odio, perché ti dà tanto ma ti fa anche sprofondare, in alcuni momenti. È un percorso molto difficile e bisogna avere tanta pazienza, senza convincersi di poter spaccare tutto subito. Fare musica live è ciò a cui ambisco di più e in questi ultimi anni non è stato possibile, ma nonostante ciò sento di essere maturato e di essere ancora più convinto di voler fare questo nella vita, anche se a volte ho grandi vuoti di autostima e fasi di grande sconforto. Non sono un mago a livello comunicativo e di immagine e spesso mi rendo conto che i miei coetanei o anche persone di dieci anni più giovani sono decisamente più spigliati di me per come si pongono con il loro pubblico. Alla fine però per me conta di più quel momento impagabile in cui riascolto una canzone dopo averla scritta e registrata, oquando viene pubblicata e diventa di tutti, oppure ancora quando quella persona al concerto la vedi che sta ascoltando, che è attenta.
Capisco e penso che siano più importanti questi aspetti di cui hai parlato rispetto al fare gli spacconi, sul palco e non. I tuoi progetti per il futuro quindi includono un nuovo disco?
Sì, conto di farlo uscire in primavera così da poter fissare qualche data ad aprile e maggio. Le mie energie sono concentrate in questo progetto adesso, che conterrà solo inediti. Spero di portarlo un po’ in giro, le date del primo disco erano state cancellate per ovvi motivi, adesso vorrei ripartire con sprint.
Fantastico! Lo aspettiamo allora. Ciao e grazie di tutto!
Grazie a te, buona serata!