Un nuovo disco che ovviamente sa di rock fin dentro le ossa anche se di tanto in tanto, durante l’ascolto di queste 15 canzoni, viene fuori la vena pop e un certo piglio “orchestrale” come nella chiusura “Fratello Sole, Sorella Luna”. Si avete letto bene. Perché nel nuovo disco de Le Rivoltelle abbiamo un percorso fatto di grandi successi che le nostre re-inventano e disegnano a loro immagine e somiglianza. Da Buscaglione a Cocciante passando per Fabrizio De André e brani tradizionali. Un vena rock a mantecare tutto, ovviamente…e nel mezzo anche gli inediti ovviamente. Tra tutti riconosciamo “Auguri scomodi” che venne lanciato a Natele scorso con un video che vi presentiamo a seguire. Perché quando penso a Le Rivoltelle non penso solo al rock di stampo italiano…penso anche ad un impegno sociale nei testi e nella rabbia. Il nuovo disco lo troviamo in tutti i canali digitali e si intitola “Play e Replay”.
Ma parlando di elettronica? L’avete usata? E in che modo?
Noi siamo artigiane della musica e abbiamo un rapporto viscerale ognuna con il proprio strumento ma siamo anche consapevoli che per creare alcune sonorità gli strumenti da sol non siano sufficienti. Ricorriamo alla musica elettronica esclusivamente in studio.
Un nuovo disco che racconta il vostro viaggio in musica. Come avete scelto i brani da rifare? Quale criterio esiste che lega assieme Buscaglione alla tradizione di “Fratello Sole e Sorella Luna”?
La scelta di reinterpretare brani che appartengono ad un repertorio musicale abbastanza comune è dettata dalla volontà di ricucire addosso a questi brani abiti totalmente nuovi e diversi da quelli originali. È un’operazione, questa, che facciamo da sempre e che rappresenta la voglia che abbiamo di incuriosire e sorprendere. Il filo di Arianna che permette alle canzoni di recuperare la via d’uscita dal labirinto in cui ad ogni vicolo cieco corrisponde una canzone diversa è proprio la nostra cifra stilistica unita al coraggio di sperimentare soluzioni non convenzionali.
Che poi in fondo il vostro non è un disco solamente rock…vero?
I nostri progetti contengono le nostre quattro anime che risentono, ognuna, di un vissuto e di un percorso musicale diverso. Il rock è solo la matrice comune ma si percepiscono chiaramente altre influenze che hanno segnato la nostra vita artistica e musicale come il reggae e lo ska.
Ma quindi secondo voi: si stava meglio quando si stava peggio? Cioè al bando social e telefonini?
Viviamo una quotidianità estremamente difficile in cui la relazione è fortemente compromessa dalla liquidità degli affetti. Siamo condannati ad un isolamento forzato da social che creano tante individualità senza alcuna relazione l’una con l’altra. In questa canzone abbiamo voluto raccontare l’ incapacità della nostra generazione di concederci totalmente ad un futuro di cui temiamo fortemente le conseguenze e la volontà, di contro, di rimanere attaccati ad un passato che rappresenta quello che siamo realmente.