– di Giacomo Daneluzzo –
Partirei col dire che sono poco più che ventenne, così da mettere le mani avanti e non poter essere tacciato in alcun modo di essere un boomer per quello che sto scrivendo. Però a volte sembra proprio che i social media ci stiano fottendo il cervello – e questa è un’opinione personale; è invece un’evidenza che, se seguiamo i social della scena musicale nostrana, continuiamo ad assistere a cose patetiche online.
Vorrei porre alla vostra attenzione un simpatico scambio di messaggi avvenuto la scorsa notte tra due figure che difficilmente ci immagineremmo interagire tra loro, anche se, a quanto pare, hanno più di qualcosa in comune: il rapper/trapper Lazza e Rocco Tanica, il tastierista degli Elio e le Storie Tese.
Tutto parte dall’account Twitter di Rocco Tanica, su cui il tastierista ha pubblicato un commento un po’ antipatico sul fatto che gli artisti che si esibivano, l’altro ieri, al Love Mi – l’evento di beneficienza promosso da Fedez e J-Ax – avessero dei nomi ridicoli, prendendo a esempio di questo fenomeno proprio Lazza. Eviterò di inserirmi in questa diatriba, sia perché i motivi per cui la discografia oggi preferisce l’adozione di pseudonimi sono molteplici e complicati, sia perché in ogni caso mi sembra evidente che non sia altro che una provocazione stupida, specie se viene da un uomo di quasi sessant’anni che si chiama Sergio Conforti e si fa chiamare Rocco Tanica – nome che, per pura coincidenza, è molto simile a quello di Rocco Tano, meglio noto con il nome d’arte Rocco Siffredi.
La risposta del rapper milanese non è tardata, ma, come diciamo noi “non-boomer”, sembrerebbe che Lazza abbia leggermente overreactato.
In sintesi: Rocco Tanica fa un commento da dodicenne sul nome di Lazza che, invece di ignorare la cosa o rispondere in modo coerente, si prende male; in modo totalmente sproporzionato accusa Tanica di essere seguito solo grazie a Elio e conclude dicendo che comunque lui – Lazza – è più bravo a suonare “la tastiera per suonare” (in contrapposizione alla “tastiera del telefono”, quella con cui Tanica sarebbe più forte secondo il rapper).
La cosa sarebbe potuta finire qui, con un sorrisetto imbarazzato sul volto di chi leggeva questi tweet, ma no. Tanica ne fa una questione personale e rivela quello che è, in realtà, il cuore del “dissing”: il binomio giovani/vecchi. Ecco come Tanica porta uno scambio di battute poco riuscite a uno scontro generazionale, usando come punto di partenza una presunta incomprensibilità del “linguaggio troppo giovane” di Lazza – che ovviamente risulta comprensibile a una persona con un QI normale anche senza che sia abituata a usarlo: è chiaramente un pretesto per provocare.
E con Lazza, a quanto pare, provocare funziona benissimo: risponde subito “spiegando” cosa intendeva e tacciandolo, tra le righe, di essere stupido. Conclude dicendo che nel definirlo ironicamente “pezzo da 90” aveva ragione. Segue una risposta nonsense di Tanica, che scappa da una situazione obiettivamente imbarazzante con il nonsenso, coerentemente col proprio personaggio, che linka un video trash su YouTube e propone una “battle di boogie boogie”. La cosa più divertente è che Lazza abbia preso questa sfida sul serio. Infatti risponde dando del boomer al tastierista, il quale a sua volta lo sminuisce per il suo “essere troppo giovane”: afferma di seguirlo dal 2011 e linka un video trash di quell’anno, Il rap del peperoncino de Lo Zecchino d’Oro.
Dall’altra parte, però, Lazza aggiunge un commento al tweet di prima di Rocco Tanica, quello sul “linguaggio troppo giovane”. Stavolta è il rapper a proporre un vecchio video: un video del 2016 in cui Lazza stesso suona Chopin. Come a “provare” il fatto di essere un pianista migliore di Tanica, dal punto di vista tecnico.
E tutto ciò è imbarazzante, per quanto Lazza sia un pianista okay; non è di sicuro questo il “punto forte” di Lazza, quanto piuttosto il suo stile comunicativo. Il fatto di saper suonare benino il piano – ha studiato in Conservatorio, per un periodo – è un plus, al limite. Tra l’altro non c’è neanche un video su internet in cui il rapper suona il piano mentre canta o rappa, il che fa pensare alla presenza di un effettivo limite tecnico, comunque, anche se non è questo il punto.
È imbarazzante perché non è una gara a chi ce l’ha più lungo, eppure sembra che la stiano intendendo così. Ma non lo è proprio, anzi, direi che non è niente. Sono commenti stupidi da entrambe le parti, sono provocazioni e dimostrazioni con uno spessore pari a zero. Infatti la risposta di Tanica verte attorno al fatto che “è bravo Chopin”, mica Lazza. Perché è Chopin a comporre, non Lazza, Lazza è ridotto a un mero interprete, nonostante la sua interpretazione fosse obiettivamente buona. Poi condivide un altro video, che, sinceramente, boh. Anche basta, dai.
Per fortuna è finita. Perché è stato imbarazzante. Anzi, è stato cringe. È cringe vedere un quasi-sessantenne abbassarsi a questo livello di discussione, è cringe vedere un ventisettenne farsi foriero della voce dei giovani, quando ovviamente non ha niente da dire per conto dei giovani, non in questo caso, almeno. E se volete andare avanti a battutine, video trash di YouTube, dimostrazioni che tradiscono insicurezza e complessi di inferiorità, be’, fate pure. Sinceramente ormai preferisco non assistere a queste cose, che siate tastieristi, rapper, addetti ai lavori o chiunque altro.
Lazza, ti sei dimostrato di un’infantilità disarmante, ma non mi aspetterei nient’altro da un rapper o da un trapper di oggi. Però mi dispiace, Rocco: non hai ragione. E prendertela con i giovani perché sono giovani effettivamente ti rende un boomer, così come i tuoi commenti acidi su un grande evento di beneficienza, totalmente gratuito; è forse perché Fedez non ha invitato gli Elii? Non lo so e non m’interessa. Mi dispiace, ma tutto questo non fa neanche più ridere.
Questo non è un dissing, è uno scambio di messaggi stupidi in pubblico. Ma se fosse un dissing fidatevi, non avrebbe vinto proprio nessuno.
Non credo se si possa definire neanche dissing, magari uno scambio piccato tra due artisti di due generazioni diverse. A me, da utente Twitter, dispiace leggere certe punzecchiature simili, però Tanica ha ragione, per me, quando scherza sul fatto che quello del LoveMi non si può definire concerto. Erano tutti pezzi in play, dai, che performance vuoi ché sia?
Rocco Tanica e’ un personaggio provocatorio ed ha fatto una punzecchiata tutto sommato innocua, evitabile ma in linea con il suo personaggio, dove esprime una sua visione su LoveMi senza pretendere di fare proseliti; ad una goliardata Lazza ha risposto piccato e sul personale, lanciando un commento poco carino e non goliardico su Tanica che molto giovane ha collaborato ad un album di De Andre’ in qualita anche di co- arrangiatore, quindi e’ molto stupido dire che sia noto solo per Elio; posto questo, Tanica ha replicato senza con goliardia e nonsense, Lazza ha continuato con cazzolunghismi ed attacchi personali, due approcci molto diversi