Si intitolerà “Line of light” l’esordio discografico di Leonardo Guarracino in arte Laín che uscirà in autunno per la Soundinside Records e già da ora ampiamente anticipato da due singoli: “Dust” e ora il nuovissimo “Hourglass”. Un esordio che lo svezzerà anche dal punto di vista live, sperando di riceverne indietro questo meraviglioso volo a planare nella sua splendida morbidezza melodica di folk evocativo, rivisto e corretto con la raffinatezza delle soluzioni che ci possiamo permettere oggi. Certamente lo attenderemo con grande curiosità questo lavoro per avere il quadro più completo del suo suono e delle sue lunghe visioni… chissà se sarà seguita la linea di questi brani o ci regalerà fuori pista decisamente poco prevedibili. Ad ora il tutto non fa che innamorarci… la storia è tutta da scrivere e noi siamo pronti a raccontarvela.
Nuovo singolo, nuova voce. Il bel folk americano, patinato di grandi roots… ispirazioni fondamentali? Io ci ho visto molto Duncan Sheik ma non so cosa ne pensi tu…
Forse bisognerebbe aspettare l’album per riuscire ad avere una panoramica più ampia e un quadro più preciso. Le mie ispirazioni arrivano tutte dal ventennio ‘80/‘90 del rock, i miei idoli sono Elliott Smith e Richie Sambora.
Parliamo del suono che sembra cercare stilemi assai classici… niente trasgressioni in arrivo?
Prima di provare a rompere gli schemi, devo crearmeli. Questo disco è un punto di partenza, in cui raccolgo alcuni dei primi brani che ho scritto. Non ha la pretesa di stupire, è solo un ingresso in punta di piedi in un mondo a cui non credevo di appartenere.
Elettronica e programmazioni. In che modo sono intervenute e come hai fatto a “tenerle a bada” vista la tendenza di oggi di lasciare al suono quasi esclusivamente una strada digitale?
Ho avuto dei grandi produttori che hanno rispettato le mie canzoni senza snaturarle. Anche per loro era un’occasione per lavorare ad un progetto che richiamava un po’ la musica con cui sono cresciuti.
Ovviamente abbiamo reso tutto il più moderno possibile, ma non sono state fatte scelte pensando ad un eventuale pubblico.
E a proposito di strade digitali… piano piano molti artisti stanno abbandonando spotify, youtube, etc… molti tornano solo al vinile. Tu cosa hai deciso di fare del disco in arrivo?
Sì, li capisco, col digitale i guadagni sono ridotti all’osso, mentre pare che il vinile stia superando la prova del tempo, eppure io credo molto nella musica gratuita e accessibile a tutti, tanto quasi sempre i dischi di cui ti innamori poi li compri. Bisognerebbe soltanto rivedere un po’ i meccanismi che regolano il mondo musicale virtuale. “Line of light” per il momento uscirà come cd, coerentemente al sound che propone.
Dal vivo Laín?
Non ho mai suonato live, è un’esperienza che non vedo l’ora di fare, anche se un po’ mi spaventa. Nel frattempo vorrei crearmi una scaletta robusta e per questo sto ancora dando priorità alla fase creativa.