– di Martina Rossato –
Popcorn è una parola universale, che tutti conosciamo. A chiunque senta parlare di popcorn viene in mente il classico profumo, probabilmente accompagnato dal rumore del mais scoppiettante; riaffiorano così i ricordi di quando da bambini andavamo al cinema. Che i popcorn ci piacciano o meno, tutti li abbiamo mangiati almeno una volta e tutti abbiamo odiato almeno una volta il nostro vicino di sedia per il continuo scrocchiare durante il film.
Tutte queste memorie che riaffiorano sono semplici e spontanee, come semplice e spontaneo è il disco di Caleido. Ascoltando le dieci tracce che compongono l’album, emerge infatti da subito l’aspetto istintivo e fanciullesco del cantautore livornese. Questo è il suo primo album da solista, dopo l’esperienza con i Siberia, band fondata nel 2017 e con la quale ha pubblicato due album. In Popcorn, Cristiano Sbolci (questo il nome dell’artista) si mostra sincero, racconta di se stesso come farebbe confidandosi con un caro amico. Eppure, nonostante questa sensazione di freschezza e spontaneità, niente nella sua musica è lasciato al caso: a Caleido piace curare i dettagli. Il risultato? Un disco colorato e multiforme, che racconta esperienze quotidiane con l’aria sognante di chi cerca sempre la luce, anche tra i “deserti delle paure”.
Le tracce sono molto diverse tra loro e parlano anche di tematiche tristi e difficili da affrontare. Alcune sono più movimentate; altre, come “Silenzio”, sono molto malinconiche, ma Caleido non vuole rinunciare al cercare la positività nel mondo che passa attraverso i suoi occhi. Questo è forse il fil rouge che lega tutte le tracce: anche se a volte ci sembra impossibile gridare che stiamo bene, “ci lasceremo tutto quanto alle spalle e grideremo più forte sto benissimo, per poi arrenderci alla felicità”. Arrendersi alla felicità non è sempre facile, in effetti.
Caleido vuole raccontare il percorso che sta vivendo e parlare della sua esperienza, cercando di avvicinarsi a quella idea di felicità che ci sembra così irraggiungibile, a partire dalla ricerca della bellezza semplice delle piccole cose. Per questo, il disco è molto dinamico e variopinto, pur non rinunciando a una sua identità unitaria; anzi, è proprio attraverso la forza vitale che trasmette che riesce a non perdere la propria essenza.
Sono dieci canzoni da cantare in compagnia, che chiedono a gran voce spensieratezza, magari ad un concerto live. In questo periodo anormale, il disco è una finestra aperta su un cielo azzurro e sereno, che forse si sta pian piano aprendo sul serio, con la ripresa degli eventi dal vivo. Popcorn è un disco che ci fa sentire meno soli e che ci fa tornare la voglia di uscire, cantare e ballare.
Da un punto di vista musicale, Popcorn è anche un gioco di parole con la parola “pop”. Spesso si è portati a pensare che la musica pop, in quanto leggera, non possa parlare di argomenti seri se non in modo superficiale. Caleido invece, conoscendo bene il mondo della musica pop, è molto abile nello sfruttarne tutte le potenzialità.
È per questo che Popcorn, apparentemente leggero e facile da ascoltare, è un album spensieratamente profondo.