È estate, c’è la crisi che morde, e la gente non va in vacanza. Vero.
Però è altrettanto vero che l’estate romana non è mai stata così piena di una tale varietà di rassegne, serate e organizzazioni, musicalmente parlando. Un’offerta enorme, adatta a soddisfare dagli appassionati più sfrenati ai curiosi da iniziare.
Onnipresente, anche nel periodo estivo, Ausgang è riuscita a superare le più svariate difficoltà lasciando forzatamente San Lorenzo con la nuova meta Testaccio. “La città dell’altra economia” è un posto nuovo nell’ambiente, con gran potenziale. Tuttavia, per varie ragioni (almeno al giorno di metà luglio in cui si scrive), la rassegna si è dovuto spostare all’Angelo Mai, senza patirne però il clima eccessivamente caldo. Ma Ausgang, avendo sede al Pigneto, non poteva non collaborare con un altro dei centri d’attrattiva dell’indie romano: “Pigneto spazio aperto” è l’altro figlio della dipartita del fu San Lorenzo Estate, e in un’amena location, abbastanza centrata e ben curata, ha ospitato diverse situazioni.
La più importante certamente è stata “Roma Brucia”. Il “festival delle band romane che spaccano” era attesissimo, e si è confermato quest’anno su tre giorni, presentando come headliners due vecchie glorie come gli Intellectuals e gli Spiritual Front, ma lasciando ai roboanti KuTso la chiusura della rassegna. Pullulava di gente (e anche di una sempre ben accetta gradevole presenza del gentil sesso) e ormai si può considerare come IL festival romano.
Continuando in questo elenco, non si può non parlare della rassegna del Gasometro che, accanto al mitico DOCKS e ai vari locali, offriva anche un palco di tutto rispetto come quello del MAVI LIVE, che ha ospitato varie serate organizzate da tutte quelle piccole realtà che, come noi, si sbattono per la visibilità dell’underground. Il numero di queste “formichine” peraltro, nell’ultimo anno, è decisamente aumentato, e abbiamo avuto il piacere di ospitarne diverse anche ai nostri microfoni, ad ALT!.
Quindi il MAVI ha ospitato le nostre CheapSummer (made by CheapSound), le serate di Tsunami Station, quelle targate Discover; e sicuramente mi sto scordando di qualcuno che domani mi chiamerà al telefono incazzato. A proposito del “Discover Festival”, alla sua prima edizione, vogliamo fare i complimenti agli organizzatori per aver portato l’aria di novità romana ai castelli che, da un po’ di tempo, erano ristagnanti. Il successo è stato notevole, e i ragazzi ci hanno assicurato di essere una macchina da guerra che già sta pensando al prossimo anno. Indossiamo l’elmetto.
Infine, si è svolto il suggestivo “Emersuoni festival”, messo in piedi in neanche un mese da due ragazzi pazzi quasi quanto noi. Atmosfera quasi paesana, persa tra le affascinanti case della Garbatella, ma con i Luminal a chiudere, che hanno spaccato non poco, fregandosene del (purtroppo obbligatorio) limiter imposto.
E ce ne sarebbero da dire di cose, ma i caratteri sono tiranni e tocca stringere, sennò ci tagliano. Quello che abbiamo trovato veramente bello è stata la volontà di ogni singolo personaggio di voler ideare un qualcosa di originale, non solo per puro spirito di concorrenza (peraltro sana), ma per volontà intrinseca di creare qualcosa che rimanesse. E oltretutto dietro c’è sempre un grande spirito di collaborazione, tutte le organizzazioni si sono mescolate tra le varie serate.
E allora vediamo cosa ne esce fuori dalla prossima stagione, sperando che l’attenzione sul nostro circuito aumenti ancora con il raccolto di quanto si è seminato.
Giovanni Romano & Giulio Falla