Il live report della serata finale del Rock Contest al Viper di Firenze, giunto alla sua trentacinquesima edizione.
– di Roberto Callipari –
Sabato 25 novembre siamo stati a Firenze per la finale del Rock Contest, manifestazione di caratura nazionale organizzata da Controradio, radio toscana indipendente e autenticamente alternativa. Abbiamo avuto modo di presenziare e partecipare attivamente alla serata finale durante la quale è stato decretato il vincitore dopo una selezione durissima, partita da seicento artisti, che ha portato solo trenta di questi a prendere parte alla fase live.
Accolti da Giuseppe Barone, spirito e anima della manifestazione, oltre che direttore artistico, abbiamo avuto modo di conoscerne la storia, di avere un’idea delle motivazioni e delle intenzioni che sottostanno a una così grande organizzazione.
Era difficile centrare emozioni ed aspettative prima di arrivare, perché “cheppalle i contest”, con questa loro voglia di mangiare sugli artisti, di creare contenitori utili solo alle tasche dell’industria, con quelle scope in culo immotivate in ambienti spesso anche amatoriali ma venduti come fossero Sanremo.
Il Rock Contest, almeno quello che abbiamo visto noi quest’anno, non è stato nulla di tutto ciò.
Intanto per la serietà e la considerazione con le quali la cosa, la Musica, vengono trattate da tutta l’organizzazione e da Giuseppe Barone in primis, che dopo una vita nel settore mostra ancora una pazienza e una dedizione degna di un rookie, ma anche e sicuramente per il livello – estremamente alto – degli artisti chiamati ad onorare il palco del Viper e la loro passione dopo i mesi di esibizione che hanno preceduto la serata finale di sabato scorso.
La serata ha visto le esibizioni delle band una dopo l’altra, con Slebo ad aprire e The Stand a chiudere, in un fiume di musica ed emozioni che hanno saputo catturare un pubblico fra i più variegati ed attenti, che ha anche avuto il ruolo, assieme ai giurati, di attento osservatore votante con un grande peso nel risultato finale.
Spiegare e capire la portata di un evento come questo è difficile, ma le parole di Francesco Quanilli, chitarra dei Duck Baleno, aiutano a capire che “il Rock Contest è una situazione gestita veramente con grande cura, ed è raro trovarne di così serie, vista tutta l’attenzione con la quale è stato gestito il comparto tecnico, dedicandosi molto sia all’audio che al video in teatro, ma anche ad una diretta online che sappia valorizzare l’evento, con audio dal mixer e riprese a più camere per lo streaming.”. Dello stesso avviso, ma per motivi diversi, è Lorenzo Faes, degli Humus, che ci racconta di “un pubblico molto carico, un grande teatro e delle band davvero in forma, con il tutto che promette molto bene”, che aggiunge: “il contest è costruito molto bene, e nonostante la grande fatica che è stata l’intera manifestazione per noi, a fronte dei molti chilometri che abbiamo fatto per arrivare fino a qui da Trento durante tutto il concorso, abbiamo avuto modo di conoscere una grande realtà, di farci conoscere ma, soprattutto, di creare scambi con altre band davvero valide, che vivono la musica come noi, con grande passione”.
Una situazione grande, che crea grandi aspettative ”Ci sentiamo di dare tutto, e così faremo, vogliamo dimostrare tutto quello che siamo, e ci sarà grande gioia di essere qua, a prescindere dal risultato finale”, come dice Edgar Allan Pop, ma anche “Voglio fare, perché per me era un obiettivo importante suonare su un palco importante come quello del Viper, e grazie al Rock Contest ci sono riuscito. E poi voglio dare tutto, non importa il risultato: essere qua mi rende già contento”, queste le parole di Lazzaro.
Ricevere anche le sensazioni dal palco, durante le esibizioni, dà una cifra molto chiara della percezione degli artisti di tutta la macchina. Cristian Santori ad esempio, batterista di Slebo, appena sceso dal palco ci dice “Ci siamo divertiti tantissimo, sia per la questione del palco che è bellissimo, il sound è fantastico, i tecnici davvero bravi, sia perché siamo contenti di come abbiamo suonato, quindi direi che ci siamo divertiti molto. ”. Ma c’era ance una band di casa, The Stand, che ha vissuto in maniera particolare il fatto di essere arrivati fino in fondo nella serata in cui poteva suonare nella propria città ”Fa molto piacere perché conosciamo il posto, e il contest è un’istituzione, è una situazione pazzesca e molto seguita, e il fatto che sia stata questa grande opportunità per noi è doppiamente interessante”.
A giudicare gli artisti una giuria ampia e variegata, composta di addetti al settore, giornalisti, ma anche grandi personalità della musica italiana e della scena alternativa in particolare, che ha visto la partecipazione di Piero Pelù, Bugo, in veste anche di super ospite musicale accompagnato dai New Candys, ma anche Andy dei Bluvertigo, Alessandro Baronciani, Alessandro Nutini della Bandabardò, che si sono trovati a dare un voto alle sei proposte giunte in finale dopo una selezione lunghissima.
Abbiamo cercato di capire, proprio nelle parole e nei pensieri degli artisti, di cosa ci fosse bisogno per arrivare fin lì: per Lazzaro “Serve stringere i denti! (ride, ndr) Non so se serve anche quella parte di negazione, di…non è tutto positivo comunque, perché per arrivare qui ho dovuto fare delle scelte, anche rinunciare ad altre occasioni e proposte che mi erano state fatte, e ho dovuto decidere che questi mesi mi sarei dedicato solo alla musica, e non è facile quando ancora non è la tua professione a tempo pieno.”, mentre per Cristian di Slebo “Penso serva un po’ l’idea, l’intenzione di innovare e tanta voglia di lavorare sul proprio progetto, consapevoli che ci sarà anche bisogno di mettersi in discussione quando incontrerai band forti come queste che potranno anche darti nuova ispirazione.”
Molte le emozioni in ballo, sei esibizioni che hanno dimostrato perché i progetti in gara fossero arrivati fino a quel punto, ma alla fine è stato solo uno a portare a casa il primo premio. Nonostante questo, sul palco abbiamo visto assegnare diversi premi atti a valorizzare i giovani, il territorio e la musica in una dimensione che vada oltre quella di mero intrattenimento o riempitivo. La classifica finale vede così primi i Duck Baleno, che col loro rock psichedelico hanno catturato da subito l’attenzione del pubblico; al secondo posto Lazzaro che, giunto dalla vicina Pistoia, porta sul palco il suo elettrorock figlio di band come Subsonica o Bluvertigo; infine, al terzo posto, Edgar Allan Pop, il progetto di Enrico Garattoni di rock cantautorale dalle molteplici sfumature, che ha portato on stage un live di pop rock istrionico e divertente.
Oltre al podio, tanti gli altri riconoscimenti per le band in competizione sin dal principio del Rock Contest, qui in elenco:
- Premio Enrico Greppi “Erriquez” ad Elso per la sua “Gentilezza”, brano che si è distinto per la positività dei valori dell’impegno sociale;
- Premio FSE Giovanisì a Lazzaro per “Oro”, per la sua forza nel raccontare i giovani e il loro rapporto con la realtà a loro circostante;
- Premio Publiacqua assegnato ancora ad Elso per la sua “Gentilezza”, riconoscimento indirizzato al brano in grado di esprimere al meglio i temi di sostenibilità, climate change, biosensibilità e rispetto per l’ambiente;
- Premio Ernesto De Pascale per Saul Project che, col brano omonimo, vincono il riconoscimento per il brano che ha saputo coniugare al meglio musica e testo in italiano;
- Premio Best Live Experience, istituito questa edizione, assegnato a Lazzaro.
Per chiudere, possiamo dire che il Rock Contest è stato una grande esperienza di musica, spettacolo e avvicinamento consapevole del pubblico alla musica emergente ed alternativa, in grado di valorizzare le giovani e nuove proposte come professionisti del futuro, nella speranza che tutti i partecipanti saranno in grado di tracciare una nuova via in linea con quanto dimostrato nel corso di questa grande manifestazione.
Per maggiori informazioni: https://www.rockcontest.it/