– di Edordo Biocco –
Se siete di quelli che proprio non si accontentano di un album scontato e perfettamente in linea con il trend delle dieci democratiche tracce, sappiate che il 6 aprile è uscito “La Batteria II” del (quasi) omonimo gruppo La Batteria.
Sulla bellezza di diciotto pezzi, tutti strumentali, la band romana dispiega una intera storia fatta di musica che sembra essere uscita dritta da un film poliziottesco degli anni ’70: tanti fiati, tastiere spigolose e chitarra a cui manca forse quel wah wah per renderla esattamente un degno omaggio alla cultura dei b-movies all’italiana degli anni di piombo.
Esattamente come avverrebbe per una colonna sonora, i nomi delle tracce sono asciutti quasi a rimandare ad avvenimenti visti sullo schermo e che non hanno bisogno di altre spiegazioni poiché la storia che delineano lo spettatore la conosce già.
L’esperimento affascinante qui è però la mancanza di quella pellicola di riferimento senza cui viene esposta ugualmente una trama musicale a volte tesa altre volte leggera, con cui approfondiamo la conoscenza di questi artisti molto interessanti della scena di Roma.