Uscito lunedì 30 gennaio 2023 in distribuzione Artist First, “Una notte più lunga” è il nuovo singolo del progetto solista di Teo Manzo, Kublai, e primo capitolo di un nuovo EP previsto per questa primavera. “Una notte più lunga” segue l’album omonimo d’esordio del 2020, e ci accompagna nuovamente verso l’universo onirico – urbano del cantautore di Milano.
Lo abbiamo interrogato su ciò che sta succedendo nella sua vita e lungo il suo percorso artistico, Sia come Kublai che come Teo Manzo, ci ha fatto conoscere Vito Gatto e Mamo, i suoi collaboratori in questo progetto. Ecco com’è andata!
Abbiamo letto della genesi, dolorosamente autobiografica, del progetto di Kublai. E il tuo primo disco di debutto racconta, a suo modo, di quest’episodio. Il nome Kublai è anche un omaggio, quindi?
In un certo senso è così, ma non è stata una scelta così consapevole. Sapevo di voler intitolare quel disco Kublai ed ero cosciente che si trattasse di un lavoro fondativo, che avrebbe inaugurato una nuova fase della mia vita musicale. Chiamare il progetto allo stesso modo è stata una conseguenza molto naturale, anche perché questo album contiene molti elementi che volevo caratterizzassero il mio progetto; uno su tutti l’eterogeneità, ovvero la confluenza di linguaggi diversi, anche molto distanti, in un unico canale espressivo. Kublai e Marco Polo sono due persone nate agli antipodi, e rappresentano due archetipi opposti: l’imperatore e il viaggiatore, l’immobile e l’errante. Chiamarsi Kublai è come un promemoria, un appunto che mi ricordi di contaminarmi, di uscire, di incontrare.
Cosa puoi raccontarci invece del disco in arrivo?
L’album in arrivo è appunto un “incontro”, l’ho scritto interamente a quattro mani con Mamo, un caro amico, nonché batterista degli Io?drama. Posso dire che si intitolerà “Sogno vero” e che i brani inscenano dei sogni paradossali, alcuni angosciosi, altri più luminosi. Il disco è un po’ uno spazio intermedio, un passaggio dal sogno-incubo al sogno-desiderio.
Come è nato il tuo rapporto artistico con Vito Gatto? Hai capito subito che sarebbe stato il produttore giusto per questo progetto?
Vito è anzitutto un amico, quando con Mamo abbiamo concluso la fase di composizione non abbiamo avuto molti dubbi sull’affidare a lui la produzione. Il motivo di questa sicurezza, almeno per me, sta nel fatto che Vito è un musicista “espressivo”, molto sensibile alle intensità. Ha una formazione classica, anche se ora si occupa di musica elettronica (ha anche fondato un’etichetta, NeMu), e questo è stato di grande aiuto nella ricerca di una sintesi tra mondi diversi come la canzone d’autore, da cui provengo io, e le batterie incisive di Mamo. Per quanto mi riguarda Vito ha fatto un grande lavoro.
Perché un EP e non un album? Ti capita ancora, da ascoltatore, di ascoltare un album intero?
In effetti “Sogno vero” nella mia testa è un album fatto e finito, anche se composto solo di quattro brani. Con Mamo abbiamo valutato l’ipotesi di integrarlo con altri pezzi, ma quel ciclo compositivo si era esaurito e abbiamo ritenuto che il lavoro fosse chiuso. Da ascoltatore confesso che mi capita sempre più di rado di ascoltare album interi, ma non perché non ami la cosa, anzi. Credo però che la fruizione digitale abbia accelerato il processo di “sgretolamento” del disco a monte, nel senso che l’artista non ha alcun incentivo a realizzare un album che non sia una semplice raccolta di singoli, ma abbia una sua integrità, una forza centripeta che lo tenga assieme. Personalmente credo continuerò a scrivere dischi che contengano uno svolgersi, una distribuzione del senso in tutti i brani e in tutti i silenzi. È uno spazio che mi serve.
L’attività di cantautore come Teo Manzo continua parallelamente a quella di Kublai? Dove possiamo vederti dal vivo e non dal vivo nei prossimi mesi?
Certamente. Come Teo Manzo sto portando avanti vari progetti, quello più caldo al momento è un live painting su La Buona Novella di De André, assieme al fumettista Paolo Castaldi, che ha pubblicato per Feltrinelli un graphic novel sull’argomento. Sabato 11 febbraio saremo a Teatro Officina, a Milano. Per quanto riguarda Kublai la data importante è il 12 aprile, quando presenteremo Sogno vero ufficialmente. Ah, ho appena aperto un profilo TikTok per condividere un po’ il mio pensiero e quello che faccio con la musica, lì sono @kublaismusic.