Venerdì 14 gennaio 2022 è uscito per Lost Generation Records il nuovo singolo di Kimerica, cantautrice e producer. “Not Anymore” è un brano che, attraverso sonorità elettroniche cadenzate da elementi acustici, dipinge un quadro notturno e conturbante. Alternando italiano e inglese apre uno scorcio su quel sentimento di disillusione che si prova alla fine di una relazione tossica, quando l’incantesimo si rompe e si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, ancora da lontano. Ci sono molti elementi di disturbo, distorti, squillanti, sincopati, che vanno a dialogare con la voce che è invece ripetuta come una sorta di mantra di autoaffermazione.
Incuriositi dal progetto di Kimerica e dal suo nuovo singolo, le abbiamo fatto qualche domanda.
Cosa ti ha portato a dire “Not Anymore”?
Il voler cambiare una situazione che non mi piaceva e in cui mi sono resa conto di non essere più me stessa. Ho scritto la canzone quando ho realizzato che c’era qualcosa in me che non avevo mai visto fino a quel momento, e che non era qualcosa di positivo.
Come mai la scelta di usare sia l’italiano che l’inglese?
Come la maggior parte delle scelte artistiche che faccio, non è nata come una scelta consapevole. La parte che ho scritto in inglese è come un mantra, ripetuto più a me stessa che al mio interlocutore, al contrario della parte seguente in italiano, in cui parlo direttamente a quella persona, con una consapevolezza maggiore rispetto alla prima parte. Volevo sottolineare bene questa differenza, e credo che usare due lingue diverse fosse un buon modo, insieme al cambio di scena musicale. Poi se abbia senso o no, lo scopriremo insieme.
Cosa fa della relazione raccontata nel tuo brano, una relazione tossica?
Il fatto di rinunciare a delle parti di se stessi per assecondare qualcun altro, o più semplicemente il senso di soffocamento che ho cercato di raccontare.
Leggiamo che ti sei spostata più volte da Milano a Roma, come ti sei trovata nelle due città dal punto di vista musicale?
In entrambe le città mi sono trasferita principalmente per studiare musica, ed è stato sempre stimolante. Di Roma adoro in particolare l’energia accogliente e il fermento, c’è veramente di tutto lì! A Milano invece ho potuto riconoscermi di più nella scena locale, conoscere artisti emergenti come me e collaborare. Quello che sto cercando di fare quindi è “mantenere i rapporti” con entrambe le città.
Quando potremo ascoltare il tuo disco di debutto? Ci puoi anticipare qualcosa a riguardo?
Il disco esce in primavera, sarà il frutto del lavoro degli ultimi anni in cui ho avuto l’occasione di crescere e imparare tante cose come musicista e producer. Ci sono tante influenze diverse, ci sono le città in cui ho vissuto, le persone che ho avuto vicine, il mio dolore e soprattutto la mia rinascita. Non vedo l’ora!