Ironia e delicatezza, grinta e femminilità, in due parole, intelligenza e bellezza. È questo il disco di Katres, Araba Fenice (Giungla Dischi, 2018), il racconto in musica di una rinascita, che parte proprio dal punto in cui l’artista decide di rompere col passato (Ormai ho deciso) e col dolore che le ha procurato, senza mai dimenticarlo del tutto.
Nove brani eleganti e finemente arrangiati, lavorando fianco al fianco con Daniele Sinigallia, che oltre a suonare il basso e le chitarre in alcuni pezzi, ne cura la produzione senza invadenza, ma anzi lasciando spazio alla potenza espressiva di Katres. Tra queste nove canzoni, una cover a chiudere l’album, Mokarta dei Kunsertu, grazie alla quale la cantautrice regala una performance vocale da brividi. Ad impreziosire il tutto la collaborazione con l’amico Dap (Araba fenice) e con Marjorie Biondo ai cori.
Partendo dalla distruzione, Katres realizza un album che si fa ascoltare con estremo piacere e che dimostra di quale livello possa essere l’attuale fermento della musica d’autore in Italia.