É uscito mercoledì 9 novembre 2022 “Lividi di Gioia“, il nuovo singolo dell’atipica cantautrice IononsonoeriKa, che avevamo già conosciuto al suo esordio estivo, con il brano “Trentagiga“. Un nuovo capitolo che è anche un piccolo orgoglio nazionale, perché è stato scelto per la colonna sonora della nuova stagione di The Kardashians, disponibile su Disney Plus e Hulu.
Prodotta dai fedeli Alex Marton e Damiano Ferrari per Firstline Production e Gabesco Publishing, è una canzone che serve a dare forza, una canzone che fa guardare alle nostre ferite con occhio nuovo: ascoltiamo questo brano tutte quelle volte in cui ci dobbiamo ricordare di dare nuovo significato alle cicatrici che abitano nella nostra pelle.
L’abbiamo intervistata!
A cosa fa riferimento il titolo “LIVIDI DI GIOIA”?
Lividi di Gioia: un ossimoro, una costante di vita. Chi per raggiungere la propria felicità non ha avuto lividi? Tutti abbiamo faticato per qualcosa di importante, qualcosa per cui valeva la pena di lottare. “LIVIDI DI GIOIA” è una canzone che parla di ferite, di fragilità, ma allo stesso tempo parla anche di tirare fuori la forza, i nostri artigli, tutta la grinta che abbiamo dentro di noi nonostante quelle cicatrici.
È una canzone per dare la forza di perseverare a prescindere da quante volte siamo caduti, a prescindere da quante cicatrici abbiamo: se è per seguire il nostro bene, allora si può parlare di lividi di gioia.
Ma i lividi di gioia sono anche quelle “ferite a cielo aperto” che non si sono rimarginate e che probabilmente non lo faranno mai. Sono quelle ferite che rimangono aperte oppure che sembravano chiuse ma che ogni volta che le guardiamo ci riportano nell’esatto momento in cui stavamo male, in cui siamo caduti, in cui abbiamo avuto certe sensazioni, a ciò possiamo solo dare loro un nuovo significato.
Un brano dalla tematica così intensa si adatta anche a un contesto come quello di una serie televisiva come quella delle The Kardashians?
Mi fa piacere che definiate la mia canzone dalla tematica intensa ma penso che nonostante questo si adatti bene a questa serie tv! In entrambe ritrovo eleganza e classe.
Hai visto la serie? Cos’hai provato sentendo il tuo pezzo?
Ho fatto l’abbonamento Disney+ solo per quest’occasione [ride, ndr], non potevo perdermi questo evento. Devo dire che la cosa strana è che sul momento non ho realizzato, e forse nemmeno ora. La verità è che c’è stata un’emozione, ma forse la carica di adrenalina l’ho avuta mesi prima quando il mio produttore mi aveva annunciato al telefono questa cosa. Lo stupore nel vedere la serie forse è stato più intenso per gli altri che mi stanno attorno e non si aspettavano nulla di tutto ciò. Quindi la risposta è: no non l’ho ancora realizzato, te lo dico poi [ride, ndr].
Come hai incontrato i tuoi produttori Alex Marton e Damiano Ferrari?
Ho conosciuto prima Damiano tramite un contatto comune. Con lui ho cominciato a lavorare a qualche mio pezzo e da quel che ricordo penso che il primo pezzo a cui abbiamo iniziato a lavorare è stato proprio “LIVIDI DI GIOIA”, due anni fa. Poi Damiano ha visto del potenziale nel mio progetto e nella mia musica, abbiamo creato una sorta di sinergia quando lavoravamo ai miei pezzi, a quel punto mi ha presentato Alex Marton. Posso solo essere grata di averli conosciuti, con loro ho un bellissimo rapporto di stima e fiducia, sia professionale che personale.
Insieme lavoriamo bene, c’è una bella alchimia tra di noi, “funzioniamo” bene assieme.
Quali sono le difficoltà che hai riscontrato sinora? E quali sono le tue ambizioni come artista a breve termine?
Di difficoltà e di problematiche ce ne sono soprattutto nel lavoro che ho scelto di fare. Quello della cantautrice è un lavoro atipico nella concezione della maggior parte delle persone, che quando ti incontrano, ti chiedono “Cosa fai, studi? Lavori?” e tu dici loro “Sono una cantautrice”. Subito dopo ti chiedono nuovamente “Sì, ma quindi cosa studi? Dove lavori?”
Purtroppo la mentalità collettiva non considera l’essere artisti come un lavoro, soprattutto quando si tratta di artisti emergenti. Una difficoltà quindi è andare oltre il pregiudizio, il giudizio degli altri e quindi andare controcorrente, seguendo la propria strada.
Altre difficoltà sono gestirsi autonomamente: non si pensa che un artista abbia così tanto lavoro da fare, ma essere cantanti non è solo fare quell’ora di esibizione live, o postare una storia su Instagram. Questa è solo la punta dell’iceberg che si vede.
Di ambizioni a breve termine, sicuramente quello che mi auguro è che si possa allargare il mio team all’interno del mio progetto con altre persone, ognuna con il suo ruolo specifico così da facilitare il tutto e andare più mirati.
Altra cosa che aggiungerei: quella di raggiungere sempre di più un pubblico più vasto con la mia musica.