Per la notte di capodanno il III Municipio di Roma proporrà un concerto di musica indipendente che vedrà sul palco, tra gli altri, Bud Spencer Blues Explosion, Management del Dolore Post-Operatorio e Bamboo. Abbiamo intervistato il presidente Paolo Marchionne per spiegarci l’importanza di un evento come questo in periferia.
Un capodanno in piazza, con un concerto ricco di contenuti artistici, non negli abituali spazi nel centro della città ma in periferia. È evidente l’intenzione di offrire ai cittadini la possibilità di godere a pieno degli spazi e delle risorse del proprio quartiere, ci racconti come nasce questa iniziativa.
Quando con tutti i Presidenti dei Municipi di Roma ci siamo confrontanti con il Sindaco Marino sul bilancio 2013, che non prevedeva alcuna risorsa sullo sport e la cultura per le periferie abbiamo chiesto di dare un segnale forte di inversione di rotta, distogliendo alcuni dei finanziamenti previsti per l’evento centrale del Capodanno 2013. Su questo tema abbiamo trovato l’appoggio entusiasta sia dell’assessore capitolino Flavia Barca, sia della presidente della Commissione Cultura Michela De Biase. Così il 31 dicembre per la prima volta anche il nostro Municipio potrà illuminarsi per un evento, che sia un augurio ed un impegno per il 2014 su come questa città vuole vivere gli spazi pubblici tutto l’anno, ridando piena cittadinanza a chi ha meno di 30 anni.
Non solo gli spazi ma anche le risorse umane che il quartiere ha da esprimere. Personalità e artisti del quartiere hanno non solo partecipato all’organizzazione e alla promozione dell’evento, ma saranno sul palco, penso ai Bamboo per esempio. Quanto è importante anche valorizzare la professionalità ed il talento che il quartiere ha da proporre?
È un tratto di questo nostro pezzo di Roma su cui ragionare, per creare sviluppo e vivacità culturale. Abitiamo a Montesacro, Tufello, Nuovo Salario, Fidene, ma siamo sempre a Roma, una grande Capitale che proprio dalla sua periferia storica può avviare un circuito di produzione culturale e artistica, facendo uscire allo scoperto con maggiore orgoglio quello che già c’è di espresso, ma che va valorizzato. Dall’ultimo giorno del 2013 vogliamo dare questa impronta. Ovviamente senza il supporto di Antonietta Donatelli e dell’associazione Zerkalo non sarebbe stato possibile in così poco tempo mettere in piedi un programma del genere.
Una line-up priva dei classici “big”, si è scelto di puntare sull’indipendente, sull’underground italiano, con artisti che hanno sì un forte richiamo a livello nazionale come Management del Dolore Post-Operatorio e Bud Spencer Blues Explosion ma sicuramente senza i “grandi numeri” del mainstream. Quale è stato il criterio per la scelta della line-up?
Proprio l’idea che fosse necessario offrire alternative. L’offerta culturale cittadina non può basarsi solo ed esclusivamente sul Colosseo e San Pietro, altrimenti resterà una città decadente ed inospitale per chi ha meno di 30 anni. Anche i turisti alla lunga apprezzeranno, ma di certo tenderemo la mano a quello che già c’è di buono ma rischia di trovare spazio solo lontano da dove è nato.
La discoteca silenziosa è sicuramente l’aspetto che salta più all’occhio, non un’idea nuova ma sicuramente inusuale in un evento come questo. Come nasce e come verrà attuata?
La nostra linea di governo vuole sempre tendere alla sostenibilità, ambientale, economica e urbana. Per questo abbiamo voluto inserire anche un appuntamento leggermente diverso, di discoteche è piena Roma, ma vivere ed insieme riappropriarsi degli spazi pubblici può avvenire in tanti modi, quindi alle spalle del grande palco di piazza Sempione abbiamo pensato che fosse utile far sperimentare qualcosa di nuovo a quanti amano ballare in discoteca. Dobbiamo pensare ai mesi estivi e a come riempire strade e piazze nelle forme più sostenibili per i residenti. Per questo la discoteca silenziosa la facciamo anche a Capodanno.