– Di Giacomo Daneluzzo –
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A novembre 2018 è uscito Il colore degli inverni, secondo lavoro in studio del gruppo rock sardo Mildred, registrato al Soundroom Studio di Alghero.
L’album presenta delle caratteristiche decisamente particolari per il panorama musicale italiano: dal punto di vista musicale prevale un alt-rock potente e incazzato, contaminato però da elementi pop ed elettronici, perfettamente amalgamati tra loro, insieme a una chiara ispirazione a gruppi “storici” del rock (su tutti i Queen, che si palesano chiaramente in Je suis Figaro). Ciò che rende apprezzabile il disco è come questi “lati” dei Mildred convivano alla perfezione, senza suonare forzati ma, al contrario, rivelando una notevole sensibilità compositiva.
Dal punto di vista dei testi è interessante come ad azzeccate riflessioni sull’odierna condizione esistenziale, letta sotto una luce abbastanza pessimista in tracce come Benjamin Button, venga affiancato un discorso spirituale di un certo spessore, soprattutto nella seconda parte del disco.
La proposta dei Mildred è quella di un album a un tempo energico e aggraziato, raffinato, tanto negli arrangiamenti, curatissimi e originali, quanto nei testi, che rivelano una grande sincerità nell’analisi e nell’autoanalisi e una voglia di gridare raccontando il proprio malessere (ma non solo) attraverso l’espressione artistica.