• Di Giacomo Daneluzzo
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Lumière, nom de plume di Luca Benetta, classe 1997, lo scorso novembre ha pubblicato “Pensieri urbani”, una perla rara proveniente dal vasto sottobosco che sono le nicchie musicali di Milano.
Sulle basi prodotte da Ferdinando Amman, nome ricorrente nella scena emergente meneghina e noto soprattutto per la fortunata collaborazione col rapper milanese Albert (presente nella traccia “Pare”), l’artista milanese racconta se stesso e la sua città in un EP di sette tracce, contraddistinte da un sound originale e pulito, costituito da melodie e accordi difficilmente associabili a un genere ben preciso (ma con frequenti richiami, soprattutto ritmici, all’hip hop). Si passa fluidamente da sample di pianoforti e chitarre a effetti elettronici che strizzano un occhio al così detto lo-fi hip hop, su cui scivola un cantato semi-rap melodico e pulito, che non disdegna un uso intelligente di manipolatori vocali per creare particolari effetti armonici.
“Pensieri urbani” è il ritratto di una città frenetica e libera da vincoli, descritta da un susseguirsi di immagini poetiche ed evocative; i testi si rivolgono spesso a un tu lirico indefinito e accompagnano l’ascoltatore nell’esplorazione di una Milano misteriosa e romantica, in cui insieme a Lumière può andare in giro senza una meta, perdersi, ripensare al passato, riflettere e intraprendere nuove strade. Un viaggio che si conclude sui tetti della città addormentata, su cui salire per godersi un panorama straordinario.