– di Giacomo Daneluzzo –
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Il Giardino di Armida è un duo proveniente da Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro, che quest’anno ha esordito nel mondo discografico con un EP di quattro tracce intitolato LéMeglio, autoprodotto e molto folk.
Il gruppo calabrese raccoglie nel disco poche perle che s’inseriscono nel solco della tradizione folk/cantautoriale: se le musiche si rifanno chiaramente al folk e al folk-rock, i testi tentano di dare un’interpretazione personale dello spirito del “cantautore folk” oggi, con argomenti per lo più esistenziali e intimisti, scritti bene e cantati da una voce rauca e molto adatta al contesto.
Partendo da un brano sui vaniloqui di tutti i giorni si arriva all’ultima traccia, Cuore di cane, il cui titolo cita il romanzo omonimo di Bulgakov (1925); citazione forse più facile da scovare rispetto a quella del nome del gruppo, un richiamo al magico giardino della maga pagana Armida nella Gerusalemme liberata di Tasso.
Un disco apprezzabilissimo per gli amanti del genere e per i nostalgici, in quanto chiaramente figlio degli anni d’oro del folk, ma che non suona come già sentito per la capacità di interpretare oggi, anche attraverso i testi, dei canoni stilistici che appartengono ad altri tempi.