• Di Giacomo Daneluzzo
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Grandi Insegne il Grande Allibratore, nella vita reale Nicola Cancellieri, è la mente brillante dietro all’album “Ad oggi mancano”, uscito nell’autunno 2018. Primissimo lavoro discografico, in cui l’autore afferma sui social di aver messo i suoi trent’anni di vita, si tratta di una scommessa rischiosa ma, a mio parere, vinta.
Ciò che emerge dall’ascolto dell’album d’esordio del cantautore folignate è una necessità quasi prepotente di esprimersi. Sopra a basi musicali molto ben fatte, che spaziano tra i generi più disparati ma restando sempre nell’ambito di quel calderone che viene chiamato “musica d’autore”, facendosi notare per l’ottima esecuzione e per la cura compositiva, troviamo dei testi che meritano un approfondimento. Cancellieri passa da visioni surreali (“Sottomarino”) a incubi inquietanti e macabri (“Rossella” e “Grandi Insegne il Grande Allibratore”, a mio parere davvero disturbanti), a poetici quadretti ideali di tranquillità (come “Aria buona” o “Una casa tutta per noi”); immaginari, questi che appaiono, in diverse proporzioni in ogni traccia, favoriti dal fatto che l’autore non si fa scrupoli a usare parole improbabili come “tettine” (in “Il re dei topi”), accanto a molte scelte quantomeno non convenzionali: ascoltare quest’album è un viaggio nella mente frammentata (e a tratti anche un po’ inquietante) di Cancellieri, nella sua storia e nel suo sentire più intimo.