• Di Giacomo Daneluzzo
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Dopo circa due anni di lavoro, lo scorso autunno i Frammenti hanno pubblicato con l’etichetta milanese Great Tree Records il loro terzo album, “Istantanee”, che si potrebbe descrivere come un fortunato incontro tra indie italiano ed elettropop (e non solo).
La band di Conegliano (Treviso) si destreggia con maestria tra diversi pianeti di musica elettronica (dai richiami all’elettroswing di “Armonia” agli accenni future bass di “Corri”, con qualcosa di Marian Hill in “Tropico”), mettendoli al servizio di un susseguirsi di testi che attraverso narrazioni del quotidiano immortalano ricordi, a cui cercano di dare un’interpretazione.
L’album è da ballare, i beat sono travolgenti, ma la dimensione poetica dei testi non è messa da parte ed è interessante la scelta di una partecipazione vocale dei vari membri della band, così da apportare diversi modi di cantare e di interpretare ogni canzone anche all’interno della stessa traccia (come accade in “Tempesta”, che chiude il disco).
Un album dietro al quale si sente un lungo lavoro di ricerca sonora, con cui i Frammenti mostrano la loro voglia di sperimentare e trovano terreno fertile in quel mondo praticamente infinito che va dal lo-fi fino all’EDM.