– Di Giacomo Daneluzzo –
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ELLEN, classe ‘94, ha pubblicato lo scorso giugno il suo disco d’esordio, Navigo e volo via, preceduto da due singoli, con l’etichetta indipendente Pachamama. Lo si può inquadrare tra il neo-soul, il jazz e il pop cantautoriale. In dieci tracce la cantautrice fa un ritratto di sé, del suo stile e della sua poetica, a partire proprio dalla prima traccia, Il poeta, canzone programmatica e inno alla scrittura.
Da un punto di vista musicale ELLEN si riallaccia al filone del soul, ma con una grande capacità di spaziare attraverso vari generi (se la title track è particolarmente black, la chitarra in levare e le linee di basso rendono Mi sorprendo con poco qualcosa di molto simile a un pezzo ska). La bellissima voce della cantautrice è usata quasi come uno strumento musicale, senza però nulla togliere ai testi, che risultano particolarmente sensibili nel raccontarsi e raccontare, dalle emozioni vivide di Esplode a racconti intimi di figure famigliari, come in Ma(d)re e Vera lei, dedicata alla nonna.
Ciò che forse emerge in maniera più spiccata dal disco è un bisogno impellente di espressione, di raccontare se stessa e di farlo attraverso canzoni da un lato introspettive, dall’altro rivolte al “fuori”, al proprio sguardo sul mondo e sulle persone (“Mi guardo da fuori, mi ascolto da dentro”, da Mi guardo), canzoni in cui musica e testi s’intrecciano elegantemente e in modo originale.
Navigo e volo via è un esordio molto ben costruito per musica e testi, mai banale, eterogeneo per temi trattati e, soprattutto, per generi musicali attraversati; un album che comunica una certa esigenza espressiva da parte dell’autrice, un gran desiderio di sperimentare e notevoli capacità compositive.