A dieci anni di distanza dall’ultimo album dei Ministri “Per un passato migliore“, uscito per Universal nel 2013, debutta colui che del gruppo è stato autore e produttore, ovvero Federico Dragogna.
– di Simone Spitoni –
Il primo singolo di Dragogna, che apre l’album dal titolo “Dove nascere” (uscito il 5 maggio sulle piattaforme digitali e in vinile per Pioggia Rossa Dischi) è questo “Dubbi” che, ad un primo – anche colpevolmente superficiale – ascolto, non appare molto diverso dal nuovo pop elettronico che domina le classifiche del nostro Paese.
Eppure, nella sua breve durata (2:21) riesce ad allontanarsi dai canoni prestabiliti del genere e rivela le sue influenze lievemente industrial e afro, oltre a farsi notare per un testo non banale, magari oscurato dalla valenza ipnotica della musica e che per questo necessita di essere ascoltato più volte. Cosa che nel mercato usa-e-getta di oggi pare un difetto, e invece denota che dietro c’è qualcosa che deve restare.
Dieci anni sono davvero tanti, e in questi ultimi dieci anni in particolare abbiamo praticamente assistito al crollo dei “vecchi tempi” e agli albori di una nuova, invero inquietante, era.
“Il passato migliore” del quale parlavano i Ministri nel 2013 era davvero tale?
Nel testo di “Dubbi” si nota eccome che i problemi che ci affliggevano una decina di anni fa non sono stati affatto risolti, anzi. In più siamo praticamente zavorrati da ansie, paure e una totale sfiducia nei confronti del mondo che ci circonda.
“Dubbi ne abbiamo tutti ma poi qualcuno vuole farci dei soldi” è una frase emblematica per denunciare lo sfruttamento commerciale delle paure e delle insicurezze delle persone; paure spesso costruite artificialmente e diffuse con ogni mezzo senza pietà per poi poter essere sfruttate commercialmente.
Ad ogni modo, tra le poche cose buone dei tempi moderni noto con piacere che molti cantautori e cantautrici nella scena indie (sempre che esista ancora) abbiano davvero iniziato a fare i conti con il mondo che li circonda e con se stessi e se stesse, anche se fa davvero paura e me ne rendo perfettamente conto.
E, in finale, vista la bontà e la qualità di questo singolo, ho pochi “dubbi” che l’imminente album “Dove nascere” sarà comunque, anche nella peggiore delle ipotesi, un disco perlomeno interessante. Chissà se avrà lo stesso clima del singolo d’apertura.
Ma, citando gli Young Rascals: “How can I be sure/in a world that’s constantly changin’?”