Dal folk irlandese di Cisco di cui era pianista al suono metropolitano di denuncia, di rap, R’n’B e di un gusto per l’estetica lirica davvero efficace. Seguo Il Barone Lamberto da tempo da quando il suo suono cercava forme digitali meno esplicite ed è da quel singolo “Giostrai” che mi convinsi quanta potenza c’era dentro quel suo modo di alleggerire la vita pur restando velenoso e severo. Eh si perché Kheyre Yusuf Abukar Issak, questo il suo vero nome, non la manda a dire neanche quando parla d’amore… “Bravo” è il suo nuovo disco, manifesto politico che non serve ascoltare “Anno dopo anno dopo anni e Blu” per capire quanti sassolini si leva dalle scarpe… serve invece andare oltre il singolo “Zenit”, ode alla vita come dice lui nella presskit, per capire che dietro il flow del Barone ormai di stanza a Modena esiste il giusto connubio tra colore, energia vitale, belle allegorie contemporanee… insomma c’è tutto e c’è il contrario di tutto. Bellissimo il video, dentro cui i colori sgargianti che alludono ad una nuova estate dei fiori si scontrano con un linguaggio da figli dei anni nuovi. Così sulle prime rimanda a quella “Imitation of Life” dei R.E.M., sempre parlando del video sia chiaro…
Come quando suona la tradizione italiana, almeno quello è il verso, dentro “Bancarelle” o quando non la manda a dire ai leoni del web dentro la title track. Sempre, davvero sempre, Il Barone Lamberto trova soluzioni dinamiche e melodiche assolutamente vincenti. Un disco dal ritmo importante dentro cui il cantautore italo/somalo cesella le ogni chiusa con un gusto – tra rime e assonanze – davvero maturo. Il risultato è che tutto scorre con una semplicità che semplicità non è, anzi: ecco il raccolto di una lunga carriera, ancora giovane sia chiaro, ma intensa di suono suonato anche e soprattutto dal vivo. Da Kendrick Lamar al nostrano Caparezza: “Bravo” è un davvero un disco di coloratissima energia vitale. E senza peli sulla lingua…