di Gianluca Grasselli.
Il _reset festival compie dieci anni e si conferma come uno dei festival più interessanti e anomali nel mondo della musica italiana
Nasceva dieci anni fa il _reset festival, tra le strade di Torino, l’idea di quattro amici ora divenuta uno degli appuntamenti più interessanti e rappresentativi nel panorama della musica dal vivo italiana.
Abbiamo parlato con Daniele Citriniti, organizzatore e fondatore del _reset festival, per approfondire l’idea e gli sviluppi di questa manifestazione atipica che, quest’anno, si terrà come di consueto nel capoluogo piemontese dall’1 al 7 ottobre 2018 all’Off Topic.
Il _reset festival rappresenta un’anomalia tra i festival italiani perché coinvolge in primo piano i musicisti che ne prendono parte
Esattamente, protagonisti sono proprio i musicisti che rispondono alla nostra _call nazionale. La direzione artistica nel giro di un anno esamina almeno trecento band che prenderanno poi parte al festival. Quattro tra queste realtà saranno poi affiancate da quattro tutor di prestigio in un percorso di approfondimento, dalla creazione di una canzone all’esecuzione.
Qual è la caratteristica che ritieni fondamentale nel rapporto tra band/musicista e tutor?
Da una parte il tutor deve poter effettuare un percorso a ritroso e tornare ad affrontare dinamiche vissute in prima persona, ma ormai superate. Dall’altro l’artista o la band ha l’occasione di mescolare le proprie aspettative con l’esperienza di un professionista della musica disposto a dedicare la propria persona al percorso formativo.
Quali sono i tutor di cui il _reset va più fiero?
Tutti. Siamo orgogliosi di ogni singolo musicista che ha contribuito a rendere il _reset quello che è adesso. Vedi Federico Dragogna dei Ministri, Diodato e molti altri ancora. I prossimi quattro, però, li teniamo ancora segreti.
E cos’è, esattamente, il _reset oggi?
Il _reset è un festival gratuito che vive da dieci anni. Un contenitore in cui all’interno prendono vita workshop, esibizioni di musica dal vivo, percorsi formativi, storie, nascono canzoni, incontri. È un’esperienza a tutto tondo che serve a ricordarci quanto la musica sia qualcosa di più del semplice andare ad un concerto.
E questo contenitore può essere esportato in altri panorami nazionali?
Molti prima di te si sono posti questo quesito. Credo che il _reset possa esistere quando esistono le condizioni dal basso, deve esserci una richiesta, il terreno deve essere fertile. Questa non è una manifestazione che vive perché vengono i grandi nomi e basta, ma si è evoluta dalla necessità di creare un luogo di incontro in cui fare musica, in tutte le sue forme. Finché ci saranno persone con questa voglia allora il _reset può nascere, fiorire e vivere. E magari superare anche i dieci anni come stiamo facendo noi.