di Clara Giacalone.
Un album suonato e registrato in presa diretta, così come si percepiscono le emozioni, istantanee, fulminee, senza preamboli e imposizioni.
Questo è Le promesse di notte, un gioco di sentimenti autentici e contrastanti collezionati in nove brani che inneggiano a un amore, o piuttosto un percorso d’amore, che non ci è nuovo, ma è qui scanzonato e perfettamente scandito.
Da un incontro fortuito in Le tue mutande ai giuramenti improbabili in Le promesse di notte e il conseguente nostalgico distacco in Quando non ci sei, fino ad arrivare a Perdere la testa, è un Igor Pitturi che racconta un rituale ricorrente, un legame che si evolve, si costruisce piano, incontrastato in Mannaggiatte, consapevole e urlato in Tu sei muta e Camminare, indissolubile ma rischioso come un “Contratto d’affitto ma fatto col cuore“, del genere Se semo n’tesi o no?
Una voce che si trasforma in musica, un marranzano lontano, percussioni talvolta appena accennate, altre caratterizzanti un intero brano, un preludio già anticipato da Aspetto un disco, le quali premesse di un buon lavoro non sono state smentite.