“Che meraviglia, sono fortunato. Mi han regalato una chitarra ed una via”. Questa è una delle tante frasi significative estrapolate dal nuovo album di Marco Iacampo. Il veneziano è uno dei cantautori italiani più convincenti in attività. Senza se e senza ma. Già con Valetudo la crescita artistica del nostro aveva toccato vette inesplorate, quantomeno in Italia, ma con Flores il salto è triplo. Sulle calde chitarre catturate da Leziero Rescigno s’innestano strumenti desueti e, soprattutto, la voce ipnotica e piena di Iacampo. Le sue parole fanno pensare e portano in profondità, ma riescono anche a far sorridere (come avviene in “Nuovo Bestiario Veneto”). Sempre con quel garbo ed una profondità che contraddistinguono le gesta di chi sa cosa sta facendo. Le ritmiche che accompagnano i brani ricordano posti lontani, rasserenano, aprono un nuovo modo d’intendere la musica e la vita. Questo è un disco perfetto, il nuovo termine di paragone per la musica italiana ed in particolare per chi vuole fare cantautorato d’ora in avanti. In un’ideale top five di fine 2015 Flores sarebbe ai vertici.
Francesco Bommartini