– di Roberto Callipari –
“Estate nera” è il nuovo singolo dei Réclame, un antitormentone estivo che arriva a dare un colpo di fresco in questa estate già così calda.
Il singolo, uscito il 23 giugno per Giungla Dischi, è un brano pop dal sapore internazionale, per quanto perfettamente inserito nella tradizione cantautorale italiana, almeno dal punto di vista della scrittura.
Potremmo parlare di un pop triste, di un pop non colorato, ma un pop di contrasto, di difficile definizione, che sfugge dalle mani e dai pensieri dell’ascoltatore e lo riporta alla realtà di un periodo estivo che per noi, gente glaciale amante del freddo e delle nottate ventose, è una vera sofferenza. Perché diciamo questa cosa una volta per tutte: l’estate è veramente uno stress senza fine. Dal momento in cui cominci a mollare a casa le felpe, sai già che il caldo non ti darà tregua, e che sarà tutto un aperitivo, una cena, una serata, dove il caos di persone e zanzare non faranno altro che minare la tua sanità mentale, togliendo spazio all’unica cosa della quale, noi persone tristi ed amanti delle basse temperature abbiamo realmente bisogno: un po’ di riposo sotto al getto del condizionatore.
E non stateci a parlare dei pomeriggi al mare o del fresco della montagna in estate: nulla di tutto ciò sarà mai abbastanza a farci tollerare una stagione che, comunque, affronteremo sempre e ogni anno lamentandoci, sperando solo che finisca presto, o magari di poterla passare in qualche paese dal clima polare.
I Réclame parlano a noi. “Estate nera” parla di noi. È quella vocina brutalmente sincera che vorrebbe palesarsi ogni volta che si viene invitati in una delle possibili situazioni sopra citate e dire che, almeno una volta, non ci fregate più.
Il tutto è vestito come un bel pezzo pop invernale, davvero, dove ci sono pochi richiami sonori all’estate, il mare, la playa, ma solo una grande voglia di boicottare tutte quelle atmosfere – che davvero basta.
Tolto il sentimento di stima che mi porta ad amare l’idea di un pezzo che, finalmente, esprime la reale condizione nella quale gente come il sottoscritto si ritrova a “sopravvivere” all’estate, il pezzo sembra mancare di mordente. È un pezzo ben strutturato, quasi new wave, quasi pop, quasi rock, che quasi arriva a colpire il punto, quasi arriva al centro della faccenda e ne esce vincitore. Una piccola indecisione che è la differenza fra esserci e no, nonostante il tiro decisamente radiofonico sostenuto da un groove accattivante, che però non sceglie l’arma giusta per finire l’avversario una volta steso a terra. “Estate nera” è comunque un singolo suonato perfettamente, che i Réclame impostano e sostengono come poco si sente fare nel pop contemporaneo, ma manca di quel pizzico di audacia che nel bridge è solo accennato.
Tornando però nel disegno più ampio, è abbastanza palese – per quanto per nulla scontato, che i Réclame stiano facendo un percorso che dopo due dischi e un altro singolo, “Cipria”, sta portando la band romana in altri luoghi della mente e della musica, dove l’elettronica e il cantautorato possono descrivere nuovi mondi. Impossibile, allora, non pensare a cosa sarà il prossimo album della band di Giungla Dischi, che ha comunque tutti gli strumenti per continuare a produrre qualcosa che sarà, ad ogni modo, sorprendente.