Abbiamo fatto ai Mombao qualche domanda in occasione dell’uscita dell’ultimo singolo “Essaiere”, un nuovo capitolo pubblicato martedì 16 marzo 2021. Si tratta di un atipico duo di Milano formato da Damon Arabsolgar (Pashmak) e Anselmo Luisi (Le Luci della Centrale Elettrica, ha collaborato anche con Selton, Giovanni Falzone, Virtuosi del Carso) già ben affermato nella scena underground che ci porta al centro di un mondo dove convivono rock, elettronica e melodie tradizionali come in un rituale mistico capace di risvegliare sentimenti primordiali e sconosciuti, donandoci una personalissima versione di un canto popolare yoruba nigeriano, che difficilmente avremo mai potuto ascoltare altrimenti.
Siete mai stati al Club To Club di Torino? Perché noi vi vedremmo molto in quel tipo di contesto. Ma siamo curiosi di sapere anche la vostra opinione: qual è il modo migliore di vedervi live?
Anselmo | Non dovete dirlo a noi, dovete dirlo a loro! Per ora non ci abbiamo mai suonato, ma sicuramente in futuro sarebbe un bel contesto in cui proporci. Il modo migliore per vederci dal vivo è ballando sudati in trance mistica – ma questo sarà difficile da fare nei prossimi mesi, per cui abbiamo due alternative agli estremi opposti da proporre: una è quella del set da strada, che abbiamo già sperimentato l’estate scorsa in diverse piazze. E’ un bellissimo modo di incontrare persone e pubblico che non avresti mai incontrato. L’altra alternativa è in cantiere: nei prossimi mesi collaboreremo con alcuni artisti visivi del collettivo Kokoschka Revival per implementare il live con dei visuals interattivi, il che ci porterà a ripensare completamente il concerto e lo spettacolo da proporre.
Damon | Nel mondo che vorrei suoneremmo al centro di una grande arena a gradoni, al concerto sarebbe gradito l’accesso ad altri musicisti che con grazia ed eleganza si inseriscono in un discorso fluido, ci si ritroverebbe a respirare all’unisono, non ci sarebbero divisioni di classe, di arti, di territori, di radici, di media e di lingue. Mi immagino un superamento definitivo delle differenze fra performance e concerto, fruizione e partecipazione, sogno una collettività che si ritrova temporaneamente per creare i propri riti, nuove cerimonie che sappiano parlare alle nostre bellissime strutture di pensiero che annaspano così tanto per trovare appigli spirituali in questo limbo post-novecentesco.
Sappiamo, tra l’altro, che vi è saltata una partecipazione al MI AMI Festival. Avevate in mente qualcosa di particolare?
Per il momento non è saltata ma è soltanto rimandata. Sicuramente sarebbe un contesto perfetto in cui proporre il nuovo set live con i visuals, ma questo lo capiremo nei prossimi mesi.
Siete solo in due o avete qualcun altro dietro le quinte?
Se fossimo solo in due avremmo il cervello in modalità “404: file not found”. Per fortuna ci sono diverse persone che ci seguono e ci supportano, primissimo fra tutti Isacco Zanon, manager-booker-videomaker e dispensatore ufficiale di entusiasmo. Senza di lui saremmo persi. Poi c’è Giacomo Carlone che ha seguito le registrazioni e le ultime produzioni, Morgana Grancia che ci segue come ufficio stampa e ci sopporta nonostante tutto, c’è il collettivo Kokoschka Revival di cui facciamo parte e con cui abbiamo collaborato in diverse occasioni, e poi ci sono tutti quelli che ci seguono, ci ascoltano e ci sostengono con calore e entusiasmo; senza di loro nulla di ciò che facciamo avrebbe senso.
Come è stato il 2020 per voi?
Anselmo | All’inizio è stato un bel colpo, come per tutti anche per noi si sono bruscamente interrotti dei processi: saremmo dovuti partire per un tour in India e Nepal finanziato da SIAE – Italia Music Export, subito dopo avremmo dovuto suonare al Miami e a diversi altri festival… Da un certo punto di vista è stata un’occasione per ripensare alcune cose: in un contesto diverso non avremmo mai immaginato di adattare il set per suonare in strada, finalmente lo abbiamo fatto ed ha funzionato molto più di quanto ci aspettassimo. Anche la futura nuova collaborazione con Kokoschka Revival per implementare i visuals nasce dall’esigenza di ripensare il live ed adattarsi ad un nuovo contesto di musica dal vivo.
Damon | *******!
Qual è la storia di “Essaiere”?
“Essaiere” è un canto tradizionale yoruba nigeriano che è stato insegnato ad Anselmo durante un laboratorio di body percussion. È un canto che parla di speranza, la traduzione inglese dice: “Make the world good, the next generation is coming”. Ma il fatto che le persone ne comprendano il testo non è il punto centrale della ragione per la quale abbiamo deciso di prenderci la responsabilità di proporlo. Crediamo racchiuda un significato più profondo e ancestrale che non ha bisogno di parole per essere comunicato.
Abbiamo deciso di farne una versione nostra durante una residenza al Metaforte, un’associazione di alcuni amici artisti che ha sede in una torretta telemetrica che affaccia sulla laguna di Venezia, un posto assurdo. E’ stato anche il luogo dove abbiamo registrato il video con Oscar Valenzin, regista e videomaker.
Speriamo che questa canzone vi possa regalare un po’ di luce.