di Riccardo Magni
Foto di Mattia La Torre
E’ passato già un po’ di tempo dal live dei Blindur allo Sparwasser, forse troppo, ma uno spettacolo emozionante come quello prodotto da Massimo De Vita e Michelangelo Bencivenga presso il circolo Arci di via del Pigneto, necessitava del giusto tempo di decantazione: se dopo più di una settimana le emozioni sono ancora vive e pulsanti nel ricordare il concerto, vuol dire che i Blindur un segno lo hanno lasciato e come.
Il duo napoletano propone testi ben scritti ed assolutamente non banali, pescando a piene mani dalla tradizione del cantautorato italiano, affiancati da musica folk con contaminazioni post rock, una combinazione che rimanda chiaramente ad influenze irlandesi e nord europee in generale. Una musica anche ricca di suoni grazie alla moltitudine di strumenti utilizzati: chitarre, banjo, armonica, l’apporto del violino di Carla Grimaldi, cassa, rullante… ed una cornetta telefonica.
In due, alle volte tre (con Carla Grimaldi), producono una musica così corposa da sembrare un’orchestra. Corposa e soprattutto come detto in apertura, emozionante, pompata e spinta in alto dalla potenza delle percussioni a pedale su cui Massimo e Michelangelo “pestano” con grandissima forza.
Sul piccolo palco dello Sparwasser eseguono anche tre bellissime cover: Parallels degli Eels cantata da Michelangelo, Holy Ghost dei Low, The Boxer di Simon & Garfunkel. Tutte di seguito, prima dell’inedito “Foto di classe”, non contenuto nell’LP “Blindur” uscito a gennaio 2017, album di esordio dopo l’EP “Solo Andata – Live in giardino” del 2014, i quasi duecento concerti tra Italia, Belgio, Islanda, Francia, Germania e Irlanda, e le partecipazioni ad importanti festival internazionali.
A concerto finito, nell’acquistare il CD, Massimo ci confida la sua “fissazione”, riportata anche nell’operato da produttore (con il Malmö ad esempio): i brani su disco devono suonare il più possibile come quelli dei live. “Non mi piace che le persone sentano qualcosa di diverso da quello che gli è piaciuto sentire su disco, e per cui sono venute a sentire il concerto”. In realtà nel caso specifico, abbiamo sentito qualcosa di meglio, il che conferma la grande attitudine live dei Blindur. E poi, sempre Massimo, si scusa e si rammarica di non essere stati al meglio nella sera dello Sparwasser, perché provati dai tanti chilometri percorsi.
Beh, a noi non è sembrato assolutamente così, ma prendendo per buone le sue parole ora ci aspettiamo qualcosa di assolutamente pazzesco nella prossima esibizione romana, che guarda caso, sarà proprio in occasione del quinto compleanno di Exitwell il prossimo 23 dicembre al Monk.
Qui sotto, potete gustarvi le foto del concerto: