Abbiamo raggiunto i Giuda durante le sessioni di missaggio del loro imminente LP presso gli studi Greenmountainaudio/Stexsound. Credo che non sia necessario presentare la band da tutti definita la new sensation del ‘70’s rock. Quindi lasciamo la parola al chitarrista Lorenzo Moretti.
Ciao Lorenzo, comincio subito col fare la seguente considerazione: noto che la maggior parte delle bands italiane che hanno un discreto seguito all’estero soffrono tuttavia di un pressoché totale disinteresse in Italia. Evito di fare nomi per non offendere nessuno, mi sembra invece che voi siate un’eccezione in tal senso, riscuotendo dei grandi consensi in patria. Mi sbaglio?
Fortunatamente in Italia riusciamo a fare parecchie date e notiamo che il nostro pubblico sta crescendo in maniera esponenziale, soprattutto in Nord Italia abbiamo un seguito notevole.
In effetti in Italia siete sulla bocca di tutti, venendo definiti spesso come “the next big thing”, ma anche all’estero le cose non sono molto diverse. Preferite suonare nel vostro paese o fuori dai confini nazionali?
Ovviamente amiamo suonare in Italia essendo il nostro paese, tuttavia l’emozione di suonare all’estero è grande; un po’ per il viaggio in sé, che è sempre una bellissima esperienza, ma anche perché il fatto di andare in paesi così lontani e vedere che c’è gente che ci conosce e soprattutto che è venuta appositamente per ascoltarci è estremamente gratificante.
Alla luce di tutto questo clamore immagino stiano piovendo offerte da parte di case discografiche e agenzie di management. Ci sono delle novità in merito?
Nell’ultimo anno abbiamo cambiato booking agency, prima eravamo con un agenzia piccola ma molto valida, la Otis Tours, con loro abbiamo cominciato a fare molte date in Italia e all’estero; dal gennaio 2013 siamo invece passati alla Barley Arts, questo è stato il primo cambio sostanziale. Per quanto riguarda le etichette il discorso è un po’ più complesso, ossia, noi abbiamo deciso di stampare personalmente in Italia i nostri dischi poiché riteniamo di vitale importanza l’aspetto del merchandising, nel senso che quando facciamo i concerti dobbiamo sempre avere la possibilità di vendere i nostri LP senza dover essere costretti ad acquistare dalla label le copie da vendere durante gli shows, mentre per il resto d’Europa l’album verrà stampato da un’etichetta molto importante che è la Damaged Goods, un’etichetta inglese con un eccellente distribuzione in Europa. Questo sarà molto importante per la promozione dell’album, cosa che è un po’ mancata per il precedente. Stiamo inoltre trattando con delle etichette americane ma per ora nulla di definito.
Attualmente siete impegnati nella realizzazione della vostra prossima release, vuoi e puoi dirci qualcosa al riguardo?
Tutto sta procedendo molto bene. Anche questa volta l’album verrà co-prodotto da me e Danilo Silvestri, come sempre tutto in analogico, sia le registrazioni, che sono state fatte su nastro, sia il missaggio su cui proprio in questi giorni, come ben sai, stiamo lavorando presso gli studi Greenmountainaudio/Stexsound. Stilisticamente saranno riconoscibili le nostre influenze che si rifanno alle grandi band glam rock inglesi degli anni 70 come Slade, Mud, Sweet, posso però anticiparti che l’album sarà un po’ più eterogeneo rispetto al precedente, variando molto di canzone in canzone.
Mi è piaciuto moltissimo il lavoro grafico fatto per “Racey Roller”, caratterizzato da un’autenticità seventies senza pari. Qualche anticipazione riguardo al nuovo lavoro?
L’art work sarà curato, come per “Racey Roller”, dal grandissimo Tony Crazeekid, ideatore di tutte le grafiche. Abbiamo già fatto delle sessioni fotografiche di cui siamo molto soddisfatti, ma preferirei non dire altro in quanto, se ti è piaciuto il lavoro fatto per l’album precedente, per il nuovo abbiamo in serbo delle bellissime sorprese.
Album imminente… Immagino ci sarà un tour promozionale, è stata già pianificata qualche data?
Sì, il tour è iniziato il 25 aprile dalla Spagna dove abbiamo tenuto 4 concerti, dopodiché siamo tornati in Italia per alcune date per poi partire alla volta della Germania per 6 shows, mentre dal 21 agosto al 3 settembre saremo in giro per gli Stati Uniti dove saremo impegnati in un’altra decina di date.
Un’ultima domanda prima di lasciarti tornare al lavoro: ho saputo che Joe Elliot (cantante dei Def Leppard n.d.a.) ha inserito la vostra canzone “Number 10” tra le 250 canzone glam rock più belle di sempre, puoi spiegarmi meglio come è andata?
Sì, in pratica è uscito un articolo su Classic Rock dove veniva stilata una lista delle 250 cult songs da ascoltare prima di morire. Semplicemente Joe Elliot ha reputato la nostra “Number 10” degna di entrare in questa prestigiosa lista…
Beh che dire, niente male davvero! A nome di tutti i lettori di ExitWell ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato.
Umberto Sartini