Un western delle nevi, un libro di Stevenson ambientato su monti ghiacciati o magari un manga, in cui il protagonista deve sopravvivere ad un inverno polare. Tutto questo lo si può sviscerare dalle nove tracce di Himalaya, disco d’esordio di Gigante.
La natura più cruda e fredda viene messa in scena in questo concept ricercato, che prende forma nella calibrata miscela di pop, new wave ed elettronica. Nonostante l’assenza di chitarre, si annidano contaminazioni folk nelle ritmiche dell’ukulele, che non stona tra basso e sintetizzatori, e accenni di world music negli squilli di tromba disseminati nell’album.
La voce è anch’essa strumento per ciascuna canzone. Guerra e Sopravvissuti rappresentano, in qualità di singoli, l’universo selvaggio di Gigante, che non bada molto alla commercialità ma al complesso dell’opera.
I due brani mostrano anche le sue fonti primarie d’ispirazione, dalla letteratura a Ken il guerriero.
Himalaya è una gara di sopravvivenza in territori ostili, una serrata lotta contro i gelidi venti sferzanti ad alta quota. È la sfida più antica tra l’uomo e la natura.
di Giuseppe Zibella
foto di Nicole Vecchia