GIANNICARO, L’8 MAGGIO ESCE IL NUOVO DISCO
IL PROGETTO, ANTICIPATO DAL SINGOLO “FELICE MA” RACCONTA L’ABBANDONO DEI SOGNI INFANTILI
Vi ricordate quando eravate bambini, e da piccoli giocavate a fantasticare il vostro futuro, pensando di poter scegliere chi o cosa sareste diventati? “Io da grande farò il calciatore, l’astronauta, il veterinario”. Poi arriva la Vita, quella vera, e qualcuno ci riesce anche. Tanti altri, quasi tutti, si ritrovano a percorrere la strada che hanno davanti, pensando di averla comunque scelta loro.
È grosso modo questo il senso del percorso di Giannicaro, progetto e band dal piglio cantautorale atipico in tempi dove si punta più alla quantità che alla qualità. Ma che razza di nome è Giannicaro?
Guardavamo alla televisione il classico Disney “Lilli e il Vagabondo” senza più di tanto interessarci della figura di Giannicaro, padrone di Lilli. Un personaggio secondario di cui non si sa niente. Che passioni ha? cosa ama fare? è felice? cosa pensa? Giannicaro incarna chi, in silenzio e senza creare disturbo, ha rinunciato ai propri sogni. A distanza di anni, riguardando il film, la sua figura mi ha talmente colpito (perché mi sono rivisto) che ho deciso di formare una band ed un disco con il suo nome.
Il primo singolo del progetto si chiama “Felice Ma”, la strana storia d’amore tra due persone dai nomi improbabili, ma quanto mai così comune. Un uptempo dal gusto retrò, senza essere datato, e dai testi lontani dal posticcio disagio del recente pop italiano.
Ecco come Giannicaro commenta il proprio progetto:
I testi sono stati scritti insieme a Martina Testa, attrice e regista di teatro. Siamo partiti con la stesura di racconti, abbiamo estrapolato quello che per noi era indispensabile per poi scrivere i versi delle canzoni. Mentre componevo le musiche (caratteristica del progetto: musica scritta su pentagramma in chiave alternative pop/rock ecc) ho incontrato il Maestro Carlo Carcano (es: Morgan, Baustelle) che, in seguito, è diventato il produttore artistico. Al mix ci ha pensato Max Trisotto (es: Marta sui Tubi, Iosonouncane) ed il disco è stato registrato con Luca Tacconi al “Sotto Mare Studio” (Verona).
Secondo una giornalista il disco è caleidoscopico, le influenze sono tante e provengono da mondi musicali così diversi e lontani che è difficile “etichettarlo”. Secondo noi, più su tutti, il disco esprime il bisogno di tornare a raccontare delle storie, più o meno interessanti, spesso atipiche e/o con occhi diversi.