È uscito venerdì 17 maggio 2024 su tutte le piattaforme digitali per Futura Dischi (e in distribuzione The Orchard), “Non è la siccità“ il nuovo EP di Frisàri.
Un nuovo capitolo, già anticipato dal singolo “Giurami” – metà di questo doppio singolo – che nasce dall’idea di una sessione in presa diretta: un risultato vibrante e del tutto connesso alla dimensione live, una parte fondamentale del progetto Frisàri. Il tutto è stato realizzato con lo sfondo e la complicità del Blap Studio di Milano. Questo disco è composto quindi da due soli brani: “Giurami” e “Se non ti bagni con me”. l’EP è frutto di due anni di lavoro e decine di brani lasciati per strada, il suo titolo é una provocazione al mercato discografico che tende ad incentivare quantità e produttività come unità di misura del valore di un percorso artistico.
“Se non ti bagni con me” era nata come un lento chitarra e voce che si é trasformato concerto dopo concerto in un inno post-punk liberatorio. La canzone apparentemente spensierata cela la rabbia del racconto di uno stup*o. Più che il gesto in sé il brano analizza il tema del consenso, della deresponsabilizzazione che caratterizza la violenza nei rapporti e nelle relazioni “se non ti bagni con me bevi un bicchier d’acqua” e il vincolo esistenziale tra chi commette violenza e chi la subisce “le nostre foglie cadono ugualmente, da sole quindi anche io le vedo”. Il muro di suono che caratterizza l’arrangiamento rappresenta il muro che ci impedisce di scorgere la violenza nella nostra società ed é proprio questa la forza del brano che riesce a sfuggire a valutazioni morali di sorta travolgendo l’ascoltatore che si ritrova a pogare sulle ceneri della dittatura del patriarcato.
Di lui sappiamo che sta lavorando a un nuovo disco, che non vuole seguire nessuna regola del mercato musicale, che fa qualcosa che in Italia non abbiamo sentito così tanto. E, incuriositi da quest’anima salentina trapiantata a Milano, lo abbiamo intervistato.
Ti avevamo lasciato con la pubblicazione di “Carpe Fluorescenti”. Come sono cambiate per te le cose dall’epoca, e quanto tempo è passato prima che tu passassi a lavorare ai brani nuovi che stiamo ascoltando oggi?
Dopo l’uscita di “Carpe Fluorescenti” ci sono stati i primi live con la band e questi due brani sono stati registrati alla fine di quel monitour a Novembre-Dicembre 2022. Direi che sono pronti da un po’.
Durante la lavorazione di un tuo brano, hai già vicini i tuoi fidati Lorenzo Amabile e Simone Massaro, oppure sei un solitario che accoglie altri musicisti solo dopo?
Dipende dai brani ma generalmente dopo che ho fatto una demo convincente come reference ci si lavora tutti insieme da subito così riesco ad essere più oggettivo e non ho il tempo di affezionarmi alla pre-produzione che non é mai un bene. Ormai ci conosciamo e suonare con loro mi aiuta subito a capire cosa “gira” e cosa no e spesso alcune soluzioni ritmiche o di struttura sono loro a proporle.
Post punk e indie italiano vanno d’accordo? Che rapporto hai con la musica italiana e con i tuoi colleghi?
Volendo anche indie e pizzica salentina possono dialogare, non vedo criticità a riguardo, sono un fan della musica contaminata ma non apprezzo la musica fusion.
Ho conosciuto un po’ di persone nell’ambiente musicale e come in tutti gli ambienti ci sono persone stupende e teste di cazzo. La musica italiana io la amo e credo nel fatto che possa avere una dimensione internazionale anche sulla scena alternative.
Vivere della propria musica è un’utopia o si può fare? Sei un tipo ambizioso o rimani con i piedi per terra e un piano B?
Restare con i piedi per terra aiuta a non vivere il fallimento come una condanna. Quanto al piano B nella musica emergente non é un’opzione ma la normalità. Quasi tutti i musicisti anche discretamente affermati hanno un secondo lavoro perché solo di musica non riescono ad andare avanti e questo dovrebbe farci riflettere sull’industria musicale in generale.
Prossime uscite?
Al momento sto lavorando ad un album in cui credo molto. Sull’uscita spero di farvi aspettare due anni come sempre.