Fuori il nuovo singolo “Aria” della band catanese Frijda, formazione composta da cinque musicisti dalla forte impronta rock. In un mix che combina poesia del testo e sonorità taglienti, il brano racchiude in sé “ l’essenza della donna”, paragonandola all’elemento principe per l’esistenza di tutti, ovvero l’aria, insieme alla rabbia per i diversi e troppi avvenimenti di cronaca che purtroppo continuano a spezzare vite di donne innocenti. “Aria” funge anche da spartiacque a livello di genere musicale, tra quello che è stato il recente passato, caratterizzato da una concezione rock/pop, e la nuova produzione, caratterizzata dal ritorno all’ hard rock delle origini e meno legata alle imposizioni discografiche.
Ne abbiamo parlato con la band.
Benvenuti Frijda, il vostro nuovo singolo “Aria” come nasce e di cosa parla?
Ciao e grazie per questa intervista. “Aria” per noi è un brano molto importante sia per il messaggio di sensibilizzazione che vuole comunicare sia per lo step che segna nel nostro percorso artistico. Nasce come una sorta di inno alla musa, un omaggio alla donna nella sua totalità; e, tra poesia e sonorità taglienti, racchiude in sé l’essenza della donna, paragonandola all’elemento essenziale per l’esistenza e la rabbia per i vari avvenimenti di cronaca che, purtroppo, continuano a spezzare vite di ragazze innocenti. Abbiamo deciso di pubblicarlo l’8 marzo non a caso. Inoltre, “Aria” funge anche da spartiacque a livello di genere musicale, tra quello che è stato il recente passato, caratterizzato da una concezione Rock/Pop, e la nuova produzione, caratterizzata dal ritorno all’ Hard Rock delle origini e meno legata alle imposizioni discografiche
Ci raccontate di quando e come è nata quest’avventura dei Frijda?
La storia della nostra formazione è parecchio articolata. Il nucleo originario si è formato nel 1998 al liceo, per poi evolversi in un continuo via via di elementi.Facevamo cover, come la maggior parte delle formazioni giovanili.Poi, nel lontano 2003, il nostro frontama “Thor”, nonché anche fondatre della band, iniziò a mettere in musica tutte le poesie che scriveva da sempre, ma non era mai riuscito a rendere pubbliche: prese vita quella che, tuttora, è la nostra affascinante avventura.Abbiamo arrangiato i primi brani, avviato un’intensa attività live che ci ha portato in giro per l’Italia e non siamo più riusciti a smettere.La musica è una brutta droga: non ne puoi uscire facilmente. Siamo felice di esserne totalmente dipendente.
Tantissimi live ed incontri nella vostra carriera: c’è un momento che ricordate con piacere e che vi ha cambiato?
La dimensione live è una realtà parallela; una dimensione in cui si è realmente se stessi; un sovraccarico di sensazioni ed emozioni inspiegabili . Ogni momento vissuto legato alla musica, a prescindere dal luogo, dal numero di pubblico presente, ha qualcosa di speciale. Le aperture di concerti di artisti importanti, invece, mettono in circolo una tensione e, al contempo, un’adrenalina pazzesca. Ricordo Le Vibrazioni in un Tim Tour, Franco Battiato allo Stadio “Angelo Massimino” di Catania, Lucio Dalla a Piazza Armerina, Alex Britti a Isernia, e tanti altri. Ma, tra tutti, Dalla lo ricorderò sempre con estremo affetto. Era il 2007, mi contattò, telefonandomi a casa, l’On. Vittorio Sgarbi (rispose mia sorella e, pensando fosse uno scherzo, riaggancio il telefono in malo modo), che allora, essendo l’Alto Commissario per la Villa Romana del Casale, stava organizzando un concerto per attirare l’attenzione politica sulle meraviglie siciliane da preservare.Il primo contatto con Dalla avvenne telefonicamente e servì per coordinarci sui tempi a nostra disposizione e lui, con estrema gentilezza, mi disse che avremmo dovuto “darci del tu” e con queste testuali parole: “Il concerto è vostro, quando vi stancherete, salirò io!”, mi diede appuntamento per stringerci la manco poco prima dell’inizio del live.Di presenza, confermò quanto detto, ma noi, per rispetto, non andammo oltre i due brani. Fu giusto così, Questa sua estrema umiltà mi ha dato la reale quantificazione della sua grandezza: infinita. Ricevetti un grande insegnamento. Il fatto che ci fossero circa 40.000 persone, passò in secondo piano.
Come definireste la vostra musica?
“Selvaggiamente Rock”, un rock che ha le sue fonti di ispirazione nelle band storiche statunitensi e britanniche che hanno colpito la nostra adolescenza. Anche se, nel 2022 abbiamo pubblicato il nostro primo album, “Scaccomatto”, che ci ha visti più adattati al mercato nel tentativo, comprensibile, di poter trovare spazio nelle radio cercando di fare del buon rock commerciale al passo con i tempi; ma, essendo “anime pure”, non vittime del mercato del music business, abbiamo deciso di essere il più onesti possibile con noi e, soprattutto, con chi ci ascolta e abbiamo deciso di tornare alle origini. Nella vita si finge, sul palco non è consentito!
Molti traguardi raggiunti, c’è qualcosa che ancora manca?
Sicuramente un contratto discografico che ripaghi dei tanti sacrifici fatti nel corso di questi 20 anni di attività e che ci consentisse di poterci esprimere liberamente, senza i limiti del mercato, di cui ti parlavo poco fa. Ma, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, avere la fortuna di suonare, fare musica propria, far conoscere la propria anima, è già vivere un sogno. Sicuramente, a prescindere da come andrà a finire questa avventura, ci sentiamo dei privilegiati.
Parlare di tour è sempre molto problematico quando alle spalle non hai un management ed un’etichetta importanti. Si che di recente abbiamo ottenuto la distribuzione della “Sony Music Italia” per “Aria” e la cosa ci gratifica non poco, ma resta il fatto che per noi, band che si è sempre fatte da sola, fare un tour per la penisola è una strada in salita. Di certo non ci mancano i live e quest’anno abbiamo avuto il piacere di essere la band di punta del concerto di capodanno ad Alessandria, in Piemonte, ma da qualche anno diventa sempre più difficile uscire dalla nostra amata Sicilia. Tra i progetti futuri, sicuramente, stiamo lavorando al nuovo album. “Aria” ne farà, ovviamente, parte. Come ti abbiamo già detto prima, stiamo tornando alle nostre origini di Hard Rock Band e stiamo ultimando nuove canzoni che saranno molto energiche. È prevista l’uscita di un nuovo singolo verso giugno, corredato da videoclip e poi di un altro singolo verso settembre in contemporanea all’uscita dell’album. Speriamo sarà modo per poterci incontrare nuovamente. Grazie per l’intervista, un abbraccio in distorsione a tutti!