Ci fermiamo a far due chiacchiere con il grande Franky Selector, polistrumentista che dal Canada approda in Italia soprattutto oggi con un disco che rivede i suoni e le forme del suo precedente lavoro “Never Better” – dove già si vedeva la nascita di un’ispirazione italiana con la featuring di Dario Sansone dei Foja. Si intitola “Italians do it (Never) Better” ed è stato registrato tutto da musicisti italiani come la Banda Maje, Walter Celi e C’ammafunk… e perfino un bel canto in lingua per il nostro Selector. Il suono losangelino di gustosissimo funk ricco di glamour approda anche dentro le nostre pieghe e tradizioni. Dal 15 Aprile scorso in tour proprio nel nostro paese, eventi che riprendono dallo stop forzato della pandemia.
Un tour italiano che sta agli sgoccioli proprio in questi giorni. Prime impressioni?
Abbiamo fatto un viaggio meraviglioso da nord a sud. Abbiamo conosciuto persone fantastiche e lasciamo l’Italia sempre con un po’ di saudade…
A chi non è potuto arrivare in tempo: la cosa più grande che si è perso?
Penso che la parte migliore di un concerto dal vivo sia lo scambio di energia tra il pubblico e l’esecutore; come l’acqua dell’oceano che evapora al sole e torna a piovere sulla terra in un eterno ciclo benefico. Coloro che erano assenti perdono l’intera esperienza.
Sei in Italia oggi con un disco che ti vede anche come cantante italiano… almeno per un po’… cosa porti a casa?
Non sono ancora un vero cantante italiano… sto lavorando sul mio accento!
Porto con me meravigliosi scambi con artisti dallo spirito affine che ho incontrato lungo la strada in Italia.
Un prossimo album di brani inediti seguirà questa linea o cambierai geografia, paese e ispirazioni?
Non associo particolarmente la mia identità musicale alla geografia, ma è vero che certi luoghi o città sono più stimolanti di altri. Questo non è uno studio di antropologia, sto solo vibrando con musicisti che la pensano allo stesso modo! Ho sviluppato relazioni durature con molti artisti italiani (musicisti, produttori, artisti visivi, fotografi, ecc.), quindi penso che sarebbe naturale aspettarsi più collaborazioni nel prossimo album. Sono stato introdotto all’atmosfera salernitana della “Salifornia” da Banda Maje e dalla banda e penso che potrebbe essere la città più stimolante per me in questo momento! Lascerò che la spontaneità dell’ispirazione faccia il resto
Qualcuno sta parlando di un prima e dopo la pandemia. Probabilmente anche nei suoni, nei dischi, nella musica. Cosa ne pensi?
Il mondo è cambiato e non sarà mai più lo stesso, ma guardo alla Luna, al Vento e alle Stelle per trovare ispirazione e tutto questo non sarà mai colpito da una pandemia!