È uscito venerdì 12 novembre 2021 “Frammenti” l’album di debutto di Jamila per Ferramenta Dischi in distribuzione The Orchard. Un nuovo e definitivo capitolo per la cantautrice italo-algerina di stanza a Firenze che, complice la produzione di ZIBBA, si sviluppa come un flusso di coscienza, un’autobiografia musicale composta di frammenti sinceri e puri, immersi in brani di cantautorato pop al femminile. Frammenti sono brani che si muovono in equilibrio perfetto tra acustico elettronico, tra introspezione e voglia di condividere il più possibile con gli ascoltatori.
Ne abbiamo parlato direttamente con lei.
Segui la musica “televisiva”, magari con realtà tipo Sanremo o X Factor? Hai mai pensato ad una tua partecipazione ad un talent?
L’idea di partecipare ad un Talent mi dà il volta stomaco, mi mette terrore immaginare di trovarmi dentro quella macchina per soldi e consumistica. Sono stanca delle false facciate della gente che ho intorno, figuriamoci se sono pronta a metterne una io, in più a quelle che già ho.
In che modo Zibba ha saputo influenzarti? E in che modo ti ha aiutato a far emergere la tua identità musicale? Avete avuto modo di continuare a sentirvi dopo la fine dei lavori sul disco?
Zibba ha saputo donarmi tanto al livello di scrittura, mi ha passato la capacità di essere incisiva e effetto con le parole e mi ha insegnato come ragionare meglio sui concetti da scrivere. Ci siamo sentiti sporadicamente dopo la fine del disco ma la situazione sanitaria non ha permesso di vedersi nuovamente
Qual è il filo conduttore che lega i tuoi singoli? Sarà lo stesso per il disco?
Il filo conduttore dei miei singoli è quello di portare alla luce aspetti dell’essere umano che c’è in ogni persona, fragile, vulnerabile, amorevole. Il primo parla d’amore, che insieme alla nascita e alla morte sé ciò difronte a cui siamo tutti e tutte ugualmente impotenti. Il secondo parla di ribellione contro l’ingiustizia e la monotonia, che tutti e tutte abbiamo percepito almeno una volta. Il terzo lo dice ad alta voce “se siamo umani è perché abbiamo sbagliato”, quindi cerca di convivere con i tuoi errori e con le tue debolezze perché fanno parte del bene che riesci a fare nella vita. L’ultimo porta semplicemente avanti l’idea che chi riesce a lottare per amore, dove con amore si intende più in generale la vita, chi riesce a non abbandonare chi ha bisogno anche quando è a pezzi, è chi detiene la speranza e la forza per una vita ricca e piena
Quali sono le altre tue “storie” che non sono andate a buon fine?
Molte storie non vanno a buon fine, ma tutte le storie sono accumunate dal fatto che hanno una fine.
Esiste una scena musicale a Scandicci?
La scena musicale di Scandicci mi è sconosciuta ahimè, nonostante sia la mia città. Ci sarebbe quella super testa del mio migliore amico con il quale ho iniziato a scrivere moltissimi anni fa, ma non butta fuori nulla il grullo.
E adesso?
Adesso si tenta di finire l’anno in pari con gli esami, riuscendosi a tenere un lavoro e preparando un gran bel live con la band.