Fiorino è un nome molto simpatico, che ci fa sorridere fin dall’inizio, che sia per il suo suono squillante o perché ci ricordi le disavventure di Troisi e Benigni in un celebre film. Se poi vogliamo dirla tutta anche il titolo dell’album ci stampa un piccolo sorriso sulle labbra. Sorridente e simpatico sono forse gli aggettivi più appropriati per questo artista e per quest’album. Fiorino non ha un proprio sound che lo contraddistingua in questo mare (calzante a dir poco come metafora) di musicisti e di generi; lui ha però qualcosa da raccontarci, e lo sa raccontare davvero bene.
Questo lupo di mare scanzonato e canterino nasce a La Spezia nel 1980, o meglio, come lui ci tiene sottolineare, a sette anni di distanza dalla morte di Bruce Lee. Suona e scrive canzoni mentre solca le onde dell’Adriatico, attracca al DAMS di Bologna e già che è lì suona un po’ e fonda due gruppi. Con la pelle che ancora sa di sale e dopo un’avventura come cuoco, nel 2011 partorisce il progetto cantautoriale Fiorino, esordendo con l’EP L’Esca per le Acciughe. Ed eccoci qui con un lavoro di dieci tracce bello e finito.
Il Masochismo Provoca Dipendenza è come un libro di racconti e la musica è la sua colonna sonora. A Fiorino piace cambiare. Da buon lupo di mare non rimane mai nello stesso posto, come nell’album non rimane arenato sullo stesso genere, che cambia anche all’interno dello stesso brano con intermezzi e parentesi degni di nota. E poi come fare altrimenti? Ogni storia è a se, e Fiorino ne ha molte da raccontare muovendosi tra stornelli e stoner, tra rumba e post rock, tango e progressive, Dalla e Kinks! Li fa incontrare e innamorare nella stessa canzone; e la cosa funziona davvero! Che dire poi delle sue storie? Amori, non tutti suoi, che si inceppano nei luoghi comuni, piccole crisi borghesi e grandi lotte proletarie da bar, anzi, da lungomare! Il mare che ritorna come il viaggio di questo Ulisse genovese, dall’Oceano Indiano al mare Adriatico preda di donne streghe.
Fiorino dimostra nel suo primo lavoro di essere un musicista completo ed eclettico e soprattutto un cantastorie davvero piacevole da ascoltare. Qualcuno che non si prende troppo sul serio e che sa far ridere e muovere la testa allo stesso tempo. Che altro chiedere a un artista?
Davide Cuccurugnani