di Gianluca Grasselli.
Cari infedeli, siamo oggi qui riuniti per celebrare il Nostro compianto Father Murphy.
Ci lascia dopo un percorso intenso, fatto di sperimentazione, di alti e bassi, un grande esempio di come spezzare l’agio dell’ascolto canonico insinuando dubbi e speranze a tutti i fedeli dell’occulto.
In questo ultimo Requiem in suo onore, colti dal dramma della scomparsa, entriamo in un’estasi sacrale e inquietante sorretta dai sordi colpi di timpano, funerei lamenti, atmosfere strazianti di silenzi sepolcrali, suoni dai ciechi abitanti della terra ed ottoni dell’aldilà. Questa messa sacrale si scandisce seguendo l’ordine del rito liturgico cattolico, Introito, Kyrie Eleison, Graduale,Agnus Dei, canzoni che si fanno vere preghiere solenni, tanto che parlare di ultimo disco dei Father Murphy risulta riduttivo. È uno spazio di comunione e solitudine, di blasfemia e preghiera, di redenzione e di peccato, misero e glorioso. Un requiem altamente teatrale che ci pone ancora una volta il dubbio: cosa verrà dopo? Possiamo congedarci e pregare, possa Father Murphy godere beato dell’oscurità eterna.