Gli Endrigo sono un gruppo rock bresciano che sta mettendo a ferro e fuoco il Nord Italia con il tour omonimo del loro debutto, “Ossa rotte | occhi rossi”.
Il gruppo, giovanissimo, è composto da una tipica formazione a quattro che vede le voci di Gabriele e Matteo Tura (fratelli, autori, polistrumentisti già insieme con la band heavy metal Prodigal Sons e qui rispettivamente anche chitarra e basso) accompagnate dalle chitarre di Simone Arrighi e dalla batteria di Ludovico Gandellini.
Il disco, prodotto da Andrea Marmorini (della Woodworm) e Jacopo Gigliotti (dei Fast Animals and Slow Kids), è uscito il 17 Marzo 2017 per Indiebox Music e arriva dopo gli Ep “Spara” (2013) e “Buona Tempesta” (2015) e soprattutto dopo tantissimi concerti; gli Endrigo hanno infatti condiviso il palco con i gruppi più importanti della scena rock italiana indipendente/alternativa degli ultimi anni: da Il Teatro degli Orrori ai FASK, passando per Il Pan del Diavolo, i The Zen Circus e Giorgio Canali.
Nel febbraio del 2015 gli Endrigo sono stati selezionati per prendere parte al Sofar di Brescia: un’interessante manifestazione musicale che ha origine a Londra e consiste nel far suonare gruppi di generi assolutamente eterogenei in salotti privati di fronte ad un pubblico ignaro di cosa ascolterà fino a pochi attimi prima delle esibizioni.
Il frutto maturo di tanta esperienza è un rock aggressivo come un pugno in faccia, le cui coordinate sono ben tracciate già dal singolo “Straight outta villaggio sereno (Bs)”: ispirata alle origini del gruppo (nato in una cantina di Villaggio Sereno, località del Bresciano, dove è stato girato anche il videoclip che ne ha accompagnato il lancio), la opener è un perfetto mix di potenza e melodia nei riff di chitarra e nelle linee vocali, alternate perfettamente tra i fratelli Tura.
Il testo, bilancio esistenziale condito da un malessere generazionale mai retorico, è sufficiente per fare della canzone un inno, vero manifesto musicale e tematico della band.
È su queste atmosfere che si muove il disco, in un gioco perfetto di pesi e contrappesi, tra brani energicie diretti in cui non manca qualche momento più melodico e “sobrio” (come il titolo del pezzo più soft e più vicino ad una ballad, nonostante l’esplosione di rabbia a metà brano, perfettamente in linea con il tema affrontato); se alcune canzoni sono al limite del punk, forse non per i contenuti ma sicuramente per il tiro (elevatissimo in “Paolo salva il mondo” e “Supertele”), altre sorprendono per originalità (“Frankenstein” è un esperimento curioso e affascinante come il nome della creatura che porta) e maturità compositiva (“Spara”, probabilmente il miglior pezzo del lotto insieme alla già citata opener).
I testi, crudi, lasciano poco spazio a metafore o ad allegorie e sono spesso occasione per dare sfogo ad un disagio esistenziale; in 36 minuti gli Endrigo vomitano la propria critica ad una società e ad un Paese che non permette di vivere come musicisti (“dovevamo capire prima quanto male ci sarebbe andata”), che costringe alla fuga di cervelli (anche se alla fine “il mondo è una seconda Italia”) e che tarpa le ali ai giovani che provano a nutrirsi di sogni e di speranze.
Insomma: se avete voglia di una ventata di freschezza e avete uno stomaco coriaceo, il rock arrabbiato di “Ossa rotte | occhi rossi” è quello che fa per voi.
Buon ascolto…e buona tempesta!
Giulio Valli
Tracklist:
- Straightoutta villaggio sereno (Bs)
- Controcrederci
- Paolo salva il mondo
- Bob Dylan
- Sobrio
- Supertele
- Letargo
- Spara
- Atlantide
- Frankenstein
- Buona tempesta