– di Manuela Poidomani –
“La verità di Pezzo di cuore è che è un singolo nato in un momento in cui nessuno si aspettava niente, né da me né da Alessandra. Non c’è stata nessuna riunione a tavolino, nessun accordo con le nostre case discografiche: una mattina mi sono svegliata, ho chiamato Dardust e gli ho espresso la mia volontà di fare questo brano; subito dopo l’ho comunicato ad Alessandra. Solo adesso, nel qui ed ora, tutti si stanno allineando al fatto che io e lei abbiamo preso una posizione artistica e personale e abbiamo tirato fuori questa canzone. È stata una bomba esplosa per caso, in un momento difficile come questo, insieme a mille complicazioni. Pezzo di cuore non è stata calcolata prima ma rappresenta il nostro “adesso”. Tutto quello che verrà avverrà dopo”.
Queste sono le parole di Emma che più mi hanno colpito durante la conferenza stampa di martedì mattina per presentare il nuovo singolo Pezzo di cuore, frutto della collaborazione tra le due artiste salentine Emma Marrone e Alessandra Amoroso. Il brano è stato prodotto da DRD, secondo alias del pianista, compositore e produttore Dario Faini, noto come Dardust, ed è stato scritto dall’autore Davide Petrella; esce oggi per Universal Music Italia in radio e digitale, il 29 gennaio in formato 45 giri, acquistabile in esclusiva sul sito di Universal Music Italia.
Emma e Alessandra sono due artiste caratterizzate da due personalità forti e ben distinte: Emma è riflessiva, forte e comunicativa; Alessandra è sempre sorridente e molto autoironica. Pezzo di cuore è una ballad che rispecchia esattamente la vocalità tipica delle due artiste e corrisponde alle aspettative di una collaborazione che i fan delle due artiste richiedevano da tempo. Si tratta di un singolo che racchiude parte della loro vita e del loro percorso, con un testo forse semplice, ma sicuramente anche molto diretto.
Come nasce questo brano?
Emma | Era da un po’ di anni che nell’aria c’era questa volontà di fare una canzone insieme ad Alessandra; i nostri fan ce lo chiedevano da tempo. È stata una scelta istintiva: ho sentito un senso di irrequietezza e avevo voglia di far ripartire il 2021 con del sano ottimismo ed entusiasmo. Ho chiamato Dario e gli ho espresso i miei desideri; avevo voglia di una canzone senza tempo, di una ballad, di un qualcosa di forte. Insieme a Davide Petrella hanno tradotto in musica e parole tutte queste mie sensazioni e tutto quel senso che volevo che arrivasse da questo brano. A canzone quasi ultimata l’ho inviata via WhatsApp ad Alessandra ed eccoci qui. Dopo dodici anni di carriere ben distinte e separate finalmente abbiamo trovato il modo per unire i nostri mondi e per fare qualcosa che – spero – piaccia a tutti.
Alessandra | Il mio Pezzo di cuore è accanto a me, finalmente; sono molto felice e onorata perché fare qualcosa insieme era una volontà che avevamo espresso entrambe già da tempo. Quando ho ascoltato il brano ho subito pensato che si trattasse di un dialogo tra me e lei e così poi è stato. Sono veramente felice di quello che siamo oggi e di quello che abbiamo fatto per Pezzo di cuore.
Cantare una canzone insieme con un testo scritto da altri non è facile, quindi quanto c’è di autobiografico in questa canzone, soprattutto nel verso: “Finalmente ho imparato l’amore”?
Emma | Pezzo di cuore è una canzone universale e cantarla insieme è stato facile, perché entrambe abbiamo un grandissimo pregio: quello di saperci ascoltare. Noi abbiamo personalità completamente differenti ma nella nostra diversità sappiamo ascoltarci; e quando due persone sanno ascoltarsi, automaticamente le loro voci sanno andare all’unisono, sanno stare insieme e sanno raccontare la stessa storia. Pezzo di cuore è una storia che riguarda tutti: siamo due donne più o meno della stessa età, che hanno imparato ad amare e ad avere rispetto per se stesse. Se uno impara questo automaticamente ama e rispetta tutte le persone che gli stanno intorno. È proprio questo il segreto dell’amore: amare se stessi in primis per amare gli altri.
Quindi imparare ad amare significa prima di tutto imparare ad amare se stessi?
Emma | Faccio un lavoro che mi mette molto spesso sotto l’occhio attento e critico degli altri e per questo motivo ho rischiato di vacillare sotto il peso dei pregiudizi, portandomi ad essere molto autocritica. A trentasei anni posso affermare di aver fatto pace con questa storia e di volermi bene. Forse il fatto che io mi voglia così bene ha portato anche gli altri ad avvicinarsi a me in maniera diversa; sono diventata meno dura, meno rigida e questo ha fatto trovare una fessura di luce dove poterci entrare piano piano.
Alessandra | Durante questo periodo storico abbiamo imparato a stare da soli e a guardarci dentro. A volte non vogliamo quel sano egoismo necessario per l’amor proprio. Questo ad oggi l’ho trovato e mi permette di farmi porre al primo posto, senza togliere niente agli altri ma dando le giuste priorità alle cose.
Anche se avete due personalità molto diverse, siete delle amiche incredibili. Ma a livello professionale, come è andata?
Emma | Quando abbiamo registrato da Dario eravamo entrambe molto emozionate. Sentivamo e percepivamo il peso specifico di quello che stavamo realizzando, c’era anche l’emozione del segreto dato che non lo sapeva nessuno. È stata una situazione familiare, dove io ed Alessandra ci siamo aiutate a vicenda nel trovare le note e quella giusta armonia del singolo. È stato tutto molto naturale ed è qualcosa di non scontato, perché non è detto che due artiste, davanti ad un microfono, riescano a far trapelare le loro fragilità. Noi siamo state naturali perché la cosa bella è che io ed Alessandra non dobbiamo nasconderci dietro ad una finta armatura da “artista di mondo”, perché ci conosciamo davvero nel profondo. Tutto ciò ci ha reso molto umane e in un momento così professionale siamo riuscite a sprigionare tutta l’emozione del momento.
Neanche Maria De Filippi sapeva “il segreto”?
Alessandra | Maria è molto contenta di questo duo, di vedere finalmente le sue due “figlie” cantare insieme ed è molto orgogliosa.
Pezzo di cuore per voi è anche un segnale di ripartenza. Possiamo sperare di vedere questo brano inserito anche in un progetto più ampio?
Alessandra | Ci hai dato un bello spunto per quello che può avvenire nel futuro, che, ahimè, ad oggi rimane tendenzialmente un po’ incerto. In questa nostra ripartenza noi stiamo lavorando sul presente… Poi se mai ci dovesse essere un disco insieme o un tour insieme sarebbe meraviglioso.
Nel 2020 Emma ha dovuto rimandare la celebrazione dei suoi dieci anni di carriera; Alessandra sta lavorando al suo album e gli manca il contatto con il pubblico: avete pensato a una performance in occasione dei dieci anni di attività live insieme?
Emma | Ho necessariamente bisogno di chiudere questo capitolo dei miei dieci anni di carriera perché sono una persona che se non conclude qualcosa non riesce a iniziarne altre. Nel 2021 cercherò in tutti i modi di portare avanti un tour. Mi adeguerò a tutto quello che sarà necessario ma io ho bisogno di tornare e di riportare live i musicisti, le crew, i fonici… e di far ripartire, anche economicamente, non solo romanticamente, il mondo dei live. Ho fatto uscire un disco, Fortuna, che non ha avuto modo di esplodere nel progetto dei dieci anni che stavamo costruendo nei minimi particolari, quindi cercherò assolutamente di tornare in tour e credo sia esplicito e scontato che Alessandra sarà ospite ovunque lei riterrà opportuno; questa canzone è nata per essere cantata dal vivo. In più sia io che Alessandra facciamo parte di Scena Unita e abbiamo dato il nostro apporto sia a livello social che personale. Non ci siamo mai tirate indietro nell’aiutare le persone che lavorano insieme a noi e abbiamo dato una grande presenza sotto tutti i punti di vista per quanto riguarda ciò che sta succedendo nel mondo artistico ad oggi.
In Pezzo di cuore siete riuscite a creare un terzo genere; questa è una canzone di Emma e Alessandra e non di Emma o Alessandra. Visto che vi conoscete, sia personalmente che umanamente, quale canzone del repertorio dell’altra e quale pregio o caratteristica dell’altra vi rubereste a vicenda?
Alessandra | In Pezzo di cuore si sente Alessandra e si sente Emma, in tutte le loro diversità caratteriali e sfumature vocali, riconoscendo quindi due personalità totalmente differenti. Sicuramente il brano di Emma è Sarò libera, che probabilmente, oltre a cantarlo insieme, ci ha anche legate ed unite. La caratteristica che le ruberei è l’essere una persona molto riflessiva e pacata, a differenza mia, che sono molto più istintiva e diretta.
Emma | L’imprinting “Amoroso” è stata Stupida o anche Immobile, dove è venuta fuori Alessandra in tutta la sua bravura, capacità e stile, sia umano che artistico. Sicuramente una dote che mi piacerebbe recepire per osmosi da lei è questa sua sana leggerezza, che a me a volte manca.
Guardando i vostri social vi siete presentate non solo come due artiste ma anche e soprattutto come due amiche. Si dice sempre che manchi la solidarietà femminile, invece mi piacerebbe sapere voi cosa ne pensate di questo e che consiglio, magari, vorreste dare a due ragazze (non solo artiste) che iniziano a lavorare insieme.
Alessandra | Speriamo di essere portavoce di questa condivisone e unione femminile, perché penso che le donne insieme abbiano una potenza molto forte. Noi sinceramente ci siamo volute bene fin da subito; probabilmente fa più gola vedere due donne pronte a tirarsi i capelli e a farsi gli sgambetti a vicenda ma per nostra fortuna questa cosa non c’è mai stata. Dal 2009 siamo subito entrate in complicità. Forse ci lega la nostra terra, la nostra passione e il fatto che siamo cresciute con gli stessi valori e principi. Spero di essere un esempio, di portare sempre di più in rilievo questa unione tra donne che può fare la differenza.
Emma | Personalmente non credo nella solidarietà femminile; sono poche quelle che preferiscono condividere piuttosto che primeggiare e avere l’esclusività di qualcosa. Questo poi è un discorso che vale anche per gli uomini e dipende da quanto uno è risolto dentro; che tu sia un uomo o una donna puoi collaborare solo quando sai bene chi sei e quanto vali. Quando ci sono lacune e buchi profondi questa solidarietà non si può innescare. Questo conferma che non è il caso mio e di Alessandra e speriamo di essere un esempio di come, qualche volta, le cose belle possono accadere.
Quali sono state le sennsazioni del Festival di Sanremo del 2012, quando Alessandra è stata ospite di Emma?
Emma | Non dimenticherò mai Sanremo 2012: è stato incredibile, è stato meraviglioso e quando ho visto Alessandra scendere quelle scale con l’abito lungo ho detto: “Ok, mi posso fidare”. Sanremo è un palco importante, è un palco per il quale ho sempre provato un’ammirazione e un rispetto incredibile. È il palco. Nella serata dei duetti ho avuto l’opportunità di farlo con una persona di cui mi fido -questo, fidarsi di chi sale sul palco insieme a te, è un aspetto importante nella musica – e ricordo perfettamente quando abbiamo sceso quelle scale tenendoci per mano. Guardando lei pensavo a quanto fossi orgogliosa di averla al mio fianco.
Alessandra | Mi ricordo le gambe che tremavano, ma sapevo di stare accanto a lei, di avere la sua mano e di fare una cosa per lei. Ancora oggi a me basta guardare Emma negli occhi per trovare serenità e famiglia. Quando la guardo mi passa la paura.
Sempre su Sanremo, ospiti o conduttrici?
Emma | Io direttore di palco, grazie. A parte gli scherzi, io e Alessandra non ci siamo mai tirate indietro alle richieste, abbiamo sempre accolto tutto con grande amore, con grande rispetto, perché amiamo stare sul palco e cantare per la gente. Quello che dovrà accadere nel futuro se deve succedere succederà; la cosa bella è che non abbiamo mai nascosto la nostra ammirazione e il nostro amore per quel palco. Se dovessero chiamarci come ospiti per quest’anno la risposta sarà sicuramente positiva, perché dove possiamo cantare ed esprimere chi siamo, oltre a celebrare questo momento e questa unione attraverso la musica, ben venga.
Su che cosa si basa il vostro rapporto di amicizia?
Alessandra | Sicuramente ci ha legato una forte amicizia e fiducia e un forte rispetto per l’una e per l’altra. La vita ci ha portato a fare percorsi e scelte completamente diverse che ci hanno portato, ad oggi, a essere chi siamo.
Entrambe avete avuto delle esperienze cinematografiche. Se questo pezzo potrebbe finire in una colonna sonora di chi vi piacerebbe fosse il film?
Emma | Sicuramente un cartone Disney.
Alessandra | Oppure noi come cartone Disney, sarebbe fantastico.
Alessandra da undici anni, Emma da dieci: entrambe siete state testimoni all’interno della musica italiana. A lungo siete state identificate con un certo tipo di cultura, quella dei talent, anche se voi combattevate contro etichette e pregiudizi. Poi in Italia ha iniziato a farsi strada un’altra scena musicale, quella del circuito indie, che arrivava dai locali, dall’underground e non dalla TV che voleva, diciamo, eliminarvi. Eppure siete ancora qui, ancora riempite i palazzetti, ancora fate dischi, ancora ne vendete e quindi, con il senno di poi, cosa vi sentite di dire a chi vi dà addosso? C’è spazio per tutti, ad oggi, nella musica italiana?
Alessandra | Mi sento di dire, in maniera molto umile, che le chiacchiere stanno a zero, perché poi ci sono i fatti nella vita. Io ed Emma nel nostro piccolo qualche cosina l’abbiamo portato a casa.
Emma | La mia carriera parte molto prima del talent; ho iniziato negli ambienti underground, quelli veri, dove dividevi il palco con gli altri, come per me è capitato di dividerlo con i Tre Allegri Ragazzi Morti. Andavo in giro con la faccia dipinta di bianco e se lo facessi oggi forse sarei risulterei anche figa. Il mio primo disco me lo sono prodotta a ventidue anni. Per quanto mi riguarda sono dieci anni che ho visto una parabola di un mondo musicale molto strano: laddove vedo molti platini vedo anche poche arene, pochi concerti. Succedono cose strane ma io non ho mai guardato agli altri, ho sempre guardato a quello che mi piace fare e, fino a quando riesco a pagare la mia vita con questo lavoro, sarò una donna orgogliosa, dato che sono partita da un buco di paese, senza l’aiuto di nessuno. Io sono contenta di quello che faccio; di cose sul mio conto ne ho lette tante, ma per fortuna ho sempre guardato al mio, ho sempre avuto tanto da dire di me stessa e questo conta; conta che quando a giugno ripartiranno i concerti avrò la mia arena piena, venderò i miei biglietti e farò le mie cose.
Cosa rappresenta quell’abbraccio che poi è il simbolo sulla copertina del vostro singolo?
Alessandra | Quando Emma ha vinto il suo Amici per me è stato come vincerlo per la seconda volta; era proprio di cuore, sano, sincero, reale, vero, viscerale, ed è bello poter vedere quell’abbraccio così intenso e così forte riportato poi ad oggi, undici anni dopo, sulla copertina di un brano alla quale sono molto legata e che farà per sempre parte della mia storia.
Emma | La cosa bella mia e di Ale, sia a livello umano che artistico, è che siamo due ragazze che ci hanno creduto fino in fondo, che hanno tenuto botta quando tutti pensavano che fosse solo un progetto televisivo, un prodotto “da talent”. Invece noi ci abbiamo creduto, con tutte le nostre capacità e difetti, siamo state lì a lottare e a tener duro, siamo cresciute, siamo migliorate, ci siamo emancipate e oggi siamo qui a raccontare questa storia. Forse tutto ciò può essere visto come qualcosa di “non cool”, ma nella vita non si vive solo di “cool”; ci sono delle storie vere di ragazze che si fanno un mazzo enorme dalla mattina alla sera e che probabilmente non hanno ricevuto tutti questi grandi favoritismi nella vita. Anzi, molto spesso abbiamo dovuto fare i conti anche con una stampa non sempre molto delicata e dolce nei nostri confronti, abbiamo avuto i forconi e la lente di ingrandimento un po’ troppo puntata da vicino, come se il successo che abbiamo ottenuto da un talent non fosse merito nostro e meritato fino in fondo; come se dovessimo chiedere scusa di quello che siamo, di quello che abbiamo, di quello che abbiamo ottenuto. Eppure noi dopo dieci anni siamo ancora qua ed è questa la storia di questa canzone, che io e lei siamo qua, come donne, come amiche ma soprattutto come due artiste che s’incontrano, che si abbracciano veramente e che sono consapevoli di quanti anni di lavoro entrambe hanno alle spalle.
Pezzo di cuore parla di amore; voi lo state vivendo?
Emma e Alessandra | Abbiamo imparato l’amore per noi stesse: questa è la nostra unica certezza.