È uscito venerdì 30 giugno 2023 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Eleonora Elettra, alter ego di Eleonora Zanotti, dal titolo “Trasparente“, un racconto di una vita spensierata ed estiva in una località di mare (Rimini), cela tra le righe la malinconia di una storia che non vuole prendere forma e che è destinata a logorarsi già prima di iniziare. Un nuovo capitolo che segue i precedenti singoli “Non riesco” e “Rebecca” e ci accompagna alla pubblicazione di un disco di debutto.
Non potevamo che scambiare quattro chiacchiere con lei.
Senti mai come se gli spazi dedicati alle cantautrici, e più in generale alle donne nel mondo della musica, siano minori rispetto a quelli dedicati agli uomini? Senti mai la competizioni con le tue colleghe?
Diciamo che è una cosa che sentiamo molto noi donne, perché siamo effettivamente poche anche nel panorama emergente. Non sento la competizione però secondo me a volte dovremmo spalleggiarci di più. Nonostante ciò ho avuto l’onore e un anno di essere invitata in una rassegna di sole cantautrice donne e quindi questo mi ha fatto molto piacere.
Questo è ormai il tuo terzo singolo, dopo “Non riesco” e “Rebecca”. Che cosa pensi accomuni questa triade di brani?
Questo non è il mio terzo singolo ma il quinto, perché i primi due che sono usciti sono “quanto di noi sono io” e “ora che non ho”. Detto ciò, credo che questi cinque brani abbiano una costante, ma tutti con una sfumatura diversa. Quello che mi è piaciuto di questi cinque brani è che ognuno di loro ha tirato fuori una parte di me permettendomi di scoprirmi e sperimentarmi al meglio.
Ti è mai capitata un’estate malinconica come quella che descrivi in “Trasparente”, il tuo ultimo singolo? Ce la racconti?
Sì, l’estate porta malinconia perché quando finisce io sono triste. Ci sono delle estati che portano con sé tanti ricordi e quindi il fatto che queste estati finiscano vuol dire anche chiudere una parte di vita e lasciarla legata a dei momenti… “Un’estate fa la storia di noi due era un po’ come una favola…” [ride, ndr].
Quando hai iniziato a fare musica cosa ti aspettavi? Sono mai cambiate le tue aspettative ed ambizioni?
Io ho iniziato a cantare per pura passione e divertimento. Poi ho visto che questo divertimento non mi bastava più e ho iniziato a scrivere senza pretese. Le cose sono cambiate perché ad oggi senza la musica non mi identifico, anche se attualmente da una parte la considero un’amica dall’altra una nemica. Un’amica perché mi salva, una nemica perché a volte mi uccide.
Rimini ha dei limiti dal punto di vista della tua carriera artistica?
Sicuramente non è una città enorme, quindi non può dare tutte le opportunità che da una città grande come Milano, però è molto attiva dal punto di vista culturale, musicale e artistico. Questo mi permette di suonare tantissimo e proporre i miei brani sempre di più, inoltre c’è molto fermento in generale: siamo una città di lavoratori e di sognatori allo stesso tempo.