– di Martina Zaralli –
Gli anni ’90, Napoli, e il fermento culturale dell’Italia. Francesco Di Bella, Armando Cotugno e Renato Minale vogliono fare musica: sono dentro fino al collo nel fenomeno delle posse e cercano un nome per fare capire a tutti dove sono diretti. L’ispirazione arriva da una moneta del regno di Ferdinando I d’Aragona: 24 Grana, una moneta povera, ma ricca di significato per sottolineare tanto il legame con la tradizione artistica partenopea quanto la vicinanza a una cultura che al denaro dà poco valore. Ai tre, si aggiunge Giuseppe Fontanella e il gruppo assume così la formazione definitiva, quella che unirà l’energia tribale con la dinamicità del suono digitale in una miscela di dub, reggae, rock in un susseguirsi di dischi e di concerti fino al 2013. Ora finalmente sono tornati: è uscito il 25 marzo scorso “A raccolta”, l’antologia pubblicata in occasione della celebrazione dei 25 anni dalla loro prima omonima pubblicazione discografica. Edito da La Canzonetta Record/Self, l’album è stampato solo in formato vinile e contiene undici brani originali rimasterizzati, nei quali si legge la storia di una delle band più importanti della scena napoletana degli ultimi venti anni, più la title track, la prima canzone incisa dal gruppo dopo una lunga pausa, con l’importante featuring di Clementino.
Abbiamo raggiunto al telefono Francesco Di Bella, voce e chitarra dei 24 Grana, ecco cosa ci ha raccontato.
“A Raccolta” è il disco antologico per i vostri 25 anni di carriera. Che bilancio fai dell’attività dei 24 Grana?
Il bilancio è assolutamente positivo, dato che abbiamo deciso di tornare sulle scene dopo un periodo di standby. Abbiamo raccolto i brani: ci piace sottolinearlo, per confermare il senso del titolo dell’antologia, per dire cioè che non è un greatest hits ma una vera collezione dei momenti più belli trascorsi in studio o sul palco. La nostra storia è fatta proprio di questo, alla fine: di momenti indimenticabili nati da un’alchimia lunga 25 anni.
Il disco arriva dopo un momento di pausa: cosa vi ha spinto a tornare sulle scene?
Ci mancavamo molto tra di noi e ci mancava il palco. Quando abbiamo riacceso gli amplificatori, il suono è arrivato naturalmente, come se non ci fossimo mai fermati. Siamo tornati anche per il pubblico: in questi anni siamo stati sempre circondati dall’affetto nei nostri fan, da quelli della prima ora ai nuovi supporter, che chiedevano un nostro ritorno.
All’interno del disco troviamo anche il singolo omonimo con il feat di Clementino: come è nata la collaborazione?
Clementino è un grande supporter dei 24 Grana e conosce bene tutto il nostro repertorio. Con lui condividiamo molte sonorità, tutte quelle che si muovono su un territorio urban della scena napoletana. La scelta di Clementino per comporre un singolo ad hoc per l’antologia è stata quindi naturale e immediata, il frutto di una convergenza tra amicizia e stile musicale. Abbiamo registrato il brano “A Raccolta” negli studi di Abbey Road a Londra: è stata davvero una bellissima esperienza, che ha rafforzato il nostro legame.
In 25 anni come è cambiata la musica italiana?
Sicuramente è cambiata la fruizione della musica. Certo, poi alcune abitudini resistono: tipo il vinile, che è tornato sul mercato da diverso tempo ormai. Sicuramente la musica è cambiata, il pubblico è cambiato, ma non penso si possa dire la stessa cosa dei messaggi che veicoliamo con la musica: cioè ci sono sempre messaggi importanti e di valore. Siamo davanti a un arco temporale relativamente lungo.
Possiamo dire che “A raccolta” è secondo esordio. Come state vivendo questa avventura?
Effettivamente, ci sentiamo dei debuttanti. Siamo emozionatissimi! Nel disco c’è anche il nostro primo singolo, “‘O Cardillo”, e mai avremmo pensato all’epoca che la nostra musica potesse avere un valore dopo 25 anni. Abbiamo i brividi! Dopo tantissimi concerti abbiamo imparato a gestire l’ansia da palco, ma quando saremo live le gambe tremeranno comunque per la felicità: non ci si abitua mai alle belle emozioni. E per fortuna!
C’è anche un tour. Cosa portate sul palco?
Porteremo sicuramente tanta gioia e tanta energia, tutta quella che abbiamo in questo momento, spaziando tra i generi del nostro repertorio.
Che messaggio lanciate alle nuove generazioni?
Ci ha stupito moltissimo l’interessamento dei giovani. Siamo orgogliosi, ma allo stesso tempo proviamo una sorta di imbarazzo, perché comunque sono un banco di prova. Sicuramente parleremo di temi sociali, coinvolgendoli nella nostra musica e portando quindi nel presente quanto abbiamo fatto negli anni ’90.
Per l’uscita di “A Raccolta” la band torna sui palchi. Dopo Perugia, Milano, Bologna (data Sold Out):
13/04 ROMA @ LARGO VENUE
15/04 NAPOLI @ CASA DELLA MUSICA (Sold Out)
On stage: Francesco Di Bella (voce e chitarra), Renato Minale (batteria), Armando Cotugno (basso e voce), Peppe Fontanella (chitarra), al loro fianco un quinto elemento, Roberto Porzio (tastiere).