– di Naomi Roccamo –
Il nuovo singolo di Lorenzo Kruger, “Con me Low-Fi”, pubblicato per Woodworm il 23 aprile 2021 anticipa un album che uscirà in autunno, segnando un grande ritorno. La sua voce caldissima mi tiene compagnia per mezz’ora, mentre lui è impegnato con dei lavori manuali e con la curiosità dei suoi bimbi, Arturo e Olivia, che gironzolano per casa. I protagonisti della cover art e del videoclip sono proprio loro,immersi nella loro quotidianità.
Arturo e Olivia sono i protagonisti di un amore, una delle tante forme di esso, di cui abbiamo provato a parlare insieme.
Ciao Lorenzo! Inizio subito chiedendoti cosa c’è dietro a “Con me Low-Fi”. Parlami della sua genesi.
Diciamo che in linea di massima c’è una vecchia tensione a provare a scrivere di canzoni d’amore che non siano tali, è una vecchia passione proprio. Provare a percorrere le alternative valide e a bandire certi atteggiamenti facili per farlo. Questo è quello che ci sta alla base. Poi se devo parlare di un episodio particolare in cui nasce devo dire che non c’è, anzi pensavo che in questo clima generale in cui tutto è funzionale alla comunicazione bisogna inventarsi delle cose nuove… Invece questo brano, come tanti altri, nasce dai momenti di riposo dai concerti. Io sono morale, come tutti, ma sono uno di quegli artisti che ha bisogno di condizioni di quiete e tranquillità per scrivere e per avere il coraggio di esporsi; in quel clima nasce la mia produzione, senza troppi momenti particolari.
La nostra conversazione è stata mediata da WhatsApp e questo non mi ha impedito di vedere che nella tua immagine del profilo ci sono Arturo e Olivia. Ho pensato a come e quanto loro influenzano il tuo modo di fare musica.
Io dico sempre che avere figli è un trauma da provare. Da provare se ci sono le condizioni, sia chiaro, non sono per la creazione a tutti i costi, anzi. Sposta la visione della propria vita, ti fa vedere il film da una telecamera e mette in chiaro molte cose. Il rapporto coi genitori è un imprinting alla tua vita, meccanicamente si creano delle condizioni, delle posizioni. Io sicuramente avrei faticato a diventare adulto senza fare figli. Come vuoi che non si rifletta sulla creazione artistica? Sono padre da otto anni e ho subito una revisione di me stesso, sono diventato più essenziale. Vengono meno i protagonismi. I bambini sono belli perché se nessuno li guarda muoiono. Una città stato che diventa un continente in cui tingrandisci ma ti indebolisci.
Vedo che insisti su questo non prendersi troppo sul serio, aspetto che nei Nobraino era abbastanza evidente. Pensi di riuscire o di voler trasportarlo anche in questa nuova carriera da solista?
Sicuramente ho più voglia di andare verso una cosa che potrò indossare, facendo anche fatica in questo, perchè cambiare è sempre un rischio. Però quello che voglio guadagnarci è un’immagine di me cresciuta; voglio crescere insieme a questo mestiere e che sia un adeguamento reciproco e non solo io a inseguirlo. Diciamo che invece di pretendere di mantenere i capelli viola a ottant’anni uno si tiene i capelli bianchi e io credo di non essere un bravo attore e che mettermi in una condizione di autenticità possa solo aiutarmi.
L’avviarsi verso un progetto autonomo è indubbiamente sintomo di cambiamento..
Sono sicuramente predisposto. Mantenendo quello che sono, senza snaturarmi e senza esagerare come magari ho fatto in passato, perché avevo voglia di farlo. Ironia gioco e leggerezza mi piacerebbe tradurle ed è quello che più o meno ho fatto in questo disco.
C’è qualcosa che ti manca del condividere con qualcun altro un percorso artistico?
Ma sì l’esperienza della band, sicuramente. Dico sempre che se buchi una gomma con gli amici è una gag, sennò è un dramma. Però è anche vero che se sei in macchina da solo e vuoi fermarti a guardare il panorama puoi farlo. La prima parte l’ho vissuta quindi sono pronto a fare altro.
Ho pensato, mentre ti facevo la domanda di prima, che l’aspetto dei live potesse essere una delle mancanze più scomode e il tuo progetto da solista nasce in un periodo in cui di live c’è ben poco.
In verità quella cosa lì mi fa anche meno paura del resto, perché quando trovi dei musicisti con cui stai bene sul palco fare squadra è facile.
Che rapporto hai con i social? Ho intuito che non hai un social media manager ma che questo ti piaccia un po’, perché puoi gestire tutto come meglio credi.
Purtroppo non lo ho! Guarda, non è facile imporsi alla logica dei social, uno li usa quando ha voglia ma non lo dico per spirito critico, ma proprio perché funziona così. Se qualcuno, però, ti sta seguendo quel qualcuno vuole “spiegazioni”. Vuole delle cose da te e devi dargliele. Poi ci sono dei meccanismi che aiutano a far funzionare il tutto e questa cosa qui è un po’ ansiogena.
Il ruolo di un’artista è quello di comunicare. Mi chiedo quanto effettivamente un artista abbia voglia di farlo oltre al modo in cui lo fa già, oltre l’arte…
No, infatti in quel senso lì proprio no! Io se trovo un modo di dire le cose, non le dico in un’altra maniera, non mi piace star lì a parafrasare. Per carità, ho anche delle urgenze a livello di video o fotografie, sempre avute, solo che sono più saltuarie di quello che richiede la logica del social, che ne vorrebbe almeno uno al giorno e a me uno al giorno non viene. Mi spiace e mi fa sentire inadeguato e non vorrei esserlo.
Chi fa musica e chi la ascolta cerca dei riscontri reciproci nella controparte, che sia il pubblico o l’artista. I social ci danno modo di rispondere, di avere delle reazioni. Forse è anche lecito curiosare a vicenda, per i fan è piacevole assistere all’uscita dei progetti nuovi, viverlo in contemporanea, ad esempio, anche se non tutti gli artisti condividono allo stesso modo..
Mi becchi proprio in un giorno in cui dovrei fare un post su Instagram (ride ndr). Però non posso fare di nuovo un post su un video, e non posso fare due post uguali e allora finisco per non fare nulla!
C’è qualcosa che hai messo da parte e non hai messo dentro questa canzone?
Si tratta di un pezzo decisamente pop, spero nella maniera più raffinata possibile e in quanto tale non penso possa contenere troppi livelli di lettura, altrimenti non è più pop. Ecco forse quello che mi premeva l’ho già risolto con il video. Premendomi che non fosse una canzone d’amore e che non venisse letta come tale, sicuramente gli ho dato una lettura più larga, che riguarda un amore in senso lato, un amore fraterno, un’amicizia.
I videoclip sono una parafrasi più esaustiva delle canzoni, un modo per rendere più chiaro il testo o per scoprirlo, a volte. Però avrei accettato anche un no come risposta, cioè che tu mi dicessi di aver già detto tutto quello che volevi dire tramite il brano.
Da un lato sì, dall’altro non c’era modo di mettere questa avvertenza nel testo, no? L’ho messa nel video e sono contento!
Che musica ti ha accompagnato in questi ultimi mesi “casalinghi”?
Ho delle playlist però ne ascolto frequentemente una dove tengo indie italiano che cerco di aggiornare il più possibile. Mi dedico anche ai vari generi anglofoni. Ultimamente sto ascoltando la playlist di Sanremo, mai successo prima! Mi pare che lo scenario sia buono e di conseguenza va bene pure a me.
Mi piace quando i veterani ammettono che le nuove proposte sono valide! Vuoi darci qualche anticipazione su quello che ti aspetti una volta uscito il disco?
C’è un passaggio intermedio che è una iniziativa che prenderà vita a brevissimo e cioè una raccolta fondi no profit, una campagna legata alle grafiche del disco. C’è un sito specifico creato per questa campagna in cui si potrà interagire e contribuire allo stile visivo del disco e i fondi verranno donati a un ente della mia zona che si occupa di formazione teatrale per bambini. Si tratta di qualcosa di abbastanza centrale nella comunicazione del progetto. Durerà un paio di mesi e speriamo di ritrovarci a metà estate con queste grafiche nuove.
Lo saluto e ringrazio e gli confido di stare per incontrare una persona a me cara e molto legata alla sua musica proprio in quella stessa giornata. Mi dice che esistono parecchie confidenze e che il suo nuovo disco uscirà casualmente nella stessa data del suo primo concerto con i Nobraino. Mi dice che siamo animali specializzati nel dare senso alle coincidenze e ci salutiamo così.