È uscito venerdì 17 settembre 2021 “Il Pezzo Mancante”, il nuovo album di Dado Bargioni fuori per Ohimeme (www.ohimeme.com) e in distribuzione Artist First, prodotto da Luca Grossi presso Flat Scenario. In contemporanea, esce anche il singolo “Le cose che cambiano”. Finalmente è completamente svelato il mondo meltin’ pop del cantautore e musicoterapista piemontese.
Non abbiamo saputo resistere e gli abbiamo fatto qualche domanda!
Credi sia vero quello che si dice? Che esiste più musica che ascoltatori?
No, credo di no. Ovviamente è una provocazione (peraltro condivisibile!). Certo oggi è molto più semplice produrre un disco e i canali per diffonderla li abbiamo a portata di click. Il punto rimane quello della qualità di quello che si ascolta in giro. Senza un filtro, in rete c’è di tutto. Sta a noi trovare i mezzi e il modo per far crescere un pensiero critico e scremare tra i tanti ascolti possibili. Potrebbe esistere più musica che ascoltatori solo se i musicisti stessi smettessero di ascoltare ciò che c’è in giro, senza mettersi in discussione. Mi piace pensare che la musica sia un bisogno primario per ognuno di noi (un po’ come acqua e pane) e che sempre, tutti, continueremo a chiudere gli occhi e a farci avvolgere e trasportare da lei.
Tu invece che tipo di ascoltatore sei? Brani singoli e playlist oppure album interi? E su che piattaforma? Sei attento alle nuove uscite?
Sono un grande ascoltatore e tendenzialmente sarei vecchio stile. Ho una mansarda fantastica con piatto per vinili, CD, musicassette e qualche altra diavoleria. Un buon impianto e belle cuffie. Purtroppo oggi non è la voglia che manca ma il tempo per farlo. Anche se sono della “vecchia scuola” vivo e lavoro con i ritmi frenetici del 21esimo secolo. Ho pure io il mio bell’abbonamento a Spotify, le mie playlist e così una accesso istantaneo a tutta la musica del mondo. Ascolto in macchina mentre mi sposto da un luogo di lavoro ad un altro, ecco perché lo stereo in macchina dev’essere super figo! Le nuove uscite le ascolto. Non sempre le ri-ascolto. Sono abbastanza selettivo e mi piacciono certe cose. Ora l’algoritmo mi ha compreso e mi propone molte cose interessanti. Poi, per altri ascolti, mi confronto con Luca Grossi, il giovane (più di me) produttore de “Il pezzo mancante” , il quale mi segnala a colpo sicuro cose interessanti. Se hai amici fidati che ascoltano “altro”, la cosa si fa interessante senza disperdere troppe energie.
Cosa vorresti che arrivasse a chi ascolta il tuo nuovo album “Il pezzo mancante”?
Vorrei che ci trovaste un po’ di voi. È un grosso spot sulla vita quest’album. Ci sono mille sentimenti e non tutti positivi, ma si ritrovano anche quei raggi di sole che illuminano di luce nuova le piccole cose e ce le mostrano improvvisamente con un nuovo volto. Sì, c’è il disagio per tematiche spinose estremamente attuali, ma mi piace pensare che l’ascoltatore attento possa trovare, alla fine di ogni brano, una via di fuga, o meglio, una chiave per poter “risolvere” molte di queste problematiche. Si ride e si piange, come in un gran libro o durante uno splendido film. Il messaggio è quello di continuare a cercare il proprio tassello mancante. Questa ricerca ci dà la spinta propulsiva per vivere e per crescere.
Chi sei quando non hai a che fare con la musica? C’è un momento o un lato di te dove effettivamente non hai a che fare con la musica?
No, in effetti la musica riempie la mia vita quasi per intero. Ho una doppia vita: di giorno sono un Musicoterapista e lavoro in alcuni centri a contatto con ragazzi disabili. Di notte sono il cantautore che pubblica i dischi “mancanti” di venerdì 17! Morale… ho la chitarra in braccio per gran parte della giornata. È logico quindi che, essendo uno che scrive canzoni, queste canzoni arrivino! Però sono felice, mi piace scrivere e mi piace il lavoro con i ragazzi. A conti fatti, non credo siano molti a poterlo dire.